E sarà sempre luce
Tra un biscotto e l’ altro Jan si è raccontato. Ha 70 anni ma ne dimostra il doppio.
Sta tutti i giorni su quella benedetta panca di cemento a Gorky Park. E lì, lui ha trovato me.
Sa di puzzare ma quando fa freddo non trova il modo di potersi lavare, allora rimane lontano
da tutti e a forza di dai, ha iniziato a parlare con le nuvole. Non credo riuscirà a passare
l’inverno, ci vive praticamente su quella panca.
Gli ho regalato delle coperte, ma non basta non basterà mai. Un pugno allo stomaco mentre
gli dico che non ci si vedrà mai più. Lui tace. Poi una risata senza denti nel mezzo una frase…
«Noi siamo immortali!» e ride! Allora capisco tante cose che pensavo di sapere già.
Della ricchezza del nulla e di ciò che mi viene donato ogni volta. Un pezzetto di cuore altrui
che entra nel mio. E Jan ha ragione… e l’avrà per sempre.
Ci vuole così poco nel divenire immortali in un respiro affannato di un cuore che batte.
Mentre ti guardo,
appoggiato sui fili delle luce,
mi spuntano le ali, il petto diventa rosso come
ciliegia.
Vedo il prato verde smeraldo
e la peluria del giorno che si
srotola
portandomi il via vai dei vermi
e delle formiche.
Tutto brulica anche il mio
cuore piccino
che ha deciso di volare.
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