Nella nostra allegria avverto l’eco della risata innamorata,
da sempre invidiata dai sordi all’amore, dai ciechi del cuore.
Ridiamo.
Per non dimenticare, per provare a sognare,
per scordare,
per ricominciare a imparare, ogni volta da capo.
Ridiamo
La nostra complicità cresce nel riso,
nel corpo piegato a farci da scudo,
nella maschera disegnata da te sul mio volto,
ci spoglia e ci veste, in un solo colpo.
Ridiamo.
Riscopriamo il desidero della solitudine piena della nostra moltitudine.
Siamo dolcemente scatenati, strettamente incatenati.
Ridere insieme, in fondo, è solo sapersi e noi ci sappiamo,
soltanto.
Ridiamo.
Il cuore pulsa metodico
Regolarmente elargisce
Le emozioni che custodisce
A volte succede
Che batta tanto fortemente
Da non riuscire più a contenere
Ciò che sente…
E che per proteggersi,
Per non scoppiare,
Deleghi alla mente
Di rielaborare.
L’emozione prende voce
Ed in parole si traduce
Così facendo
Raggira La Morte….
Poiché seppur morisse
di gioia o di dolore
Resterebbe in vita
Grazie alle sue parole.
Ogni giorno
Tra sonno e veglia
Partorita dalla notte
Rinasco con dolore. Io.
Oggi questo dolore
Avverte la paura del dopo
Con la forza del temporale
Che ha squassato la lunga notte
Mani aprono porte
Piedi toccano suolo
Naso inspira terra ed erba bagnati
Bocca espira timori e sgomento.
Liberare uno spazio di luce
Dove segretamente accogliere
Dove silenziosamente amare
Ciò che è.
Sentire, ascoltare, vibrare
Ad occhi chiusi
Percepire la realtà
Nel suo soffio vitale
Con un sospiro
Dar inizio a un nuovo giorno
Credendo nella possibilità
delle sue dolci promesse
E un’ultima lacrima
scivola via lontana
sulle ali di un piumato refolo
che in cambio
dona un bisbiglio d’amore
L’ origine del volto graffiato in uno specchio della vecchia soffitta.
Di quella foto che si lascia bruciare da mani acide
e che tutto nasconde.
Era rosso di colore il mio cappello?
Dimmi dell’odore, di quella bruciatura sotto il mento, del catrame che isola ricordi e del tuo sorriso nel guardarmi
Aspettavi altro?
Togli la polvere ora
Sei lontano dalle paure che questo riflesso ha gridato.
Sei,
semplicemente sei
un piccolissimo pensiero
che sconvolge la mia anima.
Sei una poesia senza parole
senza pause, senza un finale.
Sei ciò che mi accarezza,
e mi attraversa.
Un maledetto bisogno
di sentirmi vivo.
Sono nato il 3 marzo del ’66, abito vicino Trapani nelle’estremità occidentale della Sicilia, laddove le stagioni non si rincorrono ma si fondono quasi in un unica stagione, per farci assaporare la lentezza del tempo.
Sono collaboratore scolastico presso un istituto magistrale.
Ho ripreso a scrivere nel 2012 da grande, dopo la morte della mia mamma adottiva, senza aver mai scritto prima una sola riga.
Di tutto ciò che ho scritto, solo tre poesie sono state titolate, due dedicate ai miei genitori e una al vero senso del nostro vivere, cioè l’amore; tutte le altre sono rigorosamente senza titolo, di modo che chi legge le immagini come vuole e le dedichi a chi preferisce poiché ogni poesia diventa anche di chi la legge.
Esse fanno parte di una raccolta intitolata ” i frutti del mio giardino”.
Non mi ritengo “poeta” è una parola troppo grossa, piuttosto un puntino…
Quella particolare sfumatura rosso rame, un bravo coiffeur avrebbe
saputo riprodurla. Marie, Sophie e Nicole avevano anche i tuoi occhi.
Nessuna, però, riusciva ad ottenere dalle labbra quella tua risata.
Iniziava come un gorgoglìo, come acqua di ruscello che solletica la roccia,
per poi riversarsi, torrente in piena, libera cascata che trascinava via i
miei affanni, i dubbi, mi prendeva per mano come un bambino che ti
invita a correre spensierato, mi faceva camminare come cammini tu, in alto,
senza sfiorare il terreno. Sorseggio un cocktail fatto di te, di momenti
belli. Il ghiaccio, al tuo contatto, lentamente si scioglie.
Sentii una musica.
(ma le orecchie si tapparono e i paraocchi calarono)
Acqua sporca cade dal cielo
Putride sorgenti sgorgano.
Occhi bugiardi fingono apprensione
lacrimando menzogne.
Donne ancora serve
Maschi da montare
Virilità difesa
Diversità non tollerata.
Cultura usata per sopire fermenti
Droghe di Stato a tacitare coscienze.
Mare e terra depredati
Esseri viventi in gabbia in bella mostra
Ladruncoli condannati a morte
Assassini in libertà.
Malattie create per vendere antidoti
Religioni portatrici di morte.
Chi predica pace produce le armi.
Chi vuole la pace ridotto alla guerra.
Popoli affamati e popoli grassi.
Energia assassina ad insozzare il mondo
Energia pulita buttata nel cesso…
Vederti è attimo d’intensa gioia
respiro dell’anima
La mente accantona grovigli
il cuore cheta tumulti
Gli occhi scrutano avidi
il tuo viso
mentre il sorriso
nasce involontario
Rosata alba pacificante.
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