L’ origine del volto graffiato in uno specchio della vecchia soffitta.
Di quella foto che si lascia bruciare da mani acide
e che tutto nasconde.
Era rosso di colore il mio cappello?
Dimmi dell’odore, di quella bruciatura sotto il mento, del catrame che isola ricordi e del tuo sorriso nel guardarmi
Aspettavi altro?
Togli la polvere ora
Sei lontano dalle paure che questo riflesso ha gridato.
Sei,
semplicemente sei
un piccolissimo pensiero
che sconvolge la mia anima.
Sei una poesia senza parole
senza pause, senza un finale.
Sei ciò che mi accarezza,
e mi attraversa.
Un maledetto bisogno
di sentirmi vivo.
Sono nato il 3 marzo del ’66, abito vicino Trapani nelle’estremità occidentale della Sicilia, laddove le stagioni non si rincorrono ma si fondono quasi in un unica stagione, per farci assaporare la lentezza del tempo.
Sono collaboratore scolastico presso un istituto magistrale.
Ho ripreso a scrivere nel 2012 da grande, dopo la morte della mia mamma adottiva, senza aver mai scritto prima una sola riga.
Di tutto ciò che ho scritto, solo tre poesie sono state titolate, due dedicate ai miei genitori e una al vero senso del nostro vivere, cioè l’amore; tutte le altre sono rigorosamente senza titolo, di modo che chi legge le immagini come vuole e le dedichi a chi preferisce poiché ogni poesia diventa anche di chi la legge.
Esse fanno parte di una raccolta intitolata ” i frutti del mio giardino”.
Non mi ritengo “poeta” è una parola troppo grossa, piuttosto un puntino…
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