Vincitore
Un sorso in più.
Un altro,
Un altro ancora
di rosso sangue
di languido umore
di eccitante profumo
di agrodolce sapore
di dorato miele.
Un sorso in più
scivola e penetra ogni fremente fibra
infiamma e rigenera ogni remoto angolo
inebria cuore, stordisce mente.
A tal punto sensibili
da perdere il senso del senso.
Un sorso in più
A dissetarmi lentamente
della tua intima essenza
A godere avidamente
del tuo incontenibile universo.
A dimenticare realtà.
Un sorso in più
di te, che sai di vita
di te, che non basti mai.
Secondo classificato
Mari in tempesta
dignità persa
schiacciata dall’uomo.
Decisione senza senso
agli occhi sereni.
Decisione di luce
e speranza
per chi vive al buio
sommerso
con l’acqua alla gola,
la stessa acqua
che potrebbe dare
libertà.
Ultima speranza
tutto per un
sorso di vita in più.
Quel sorso che non
sarà mai ingoiato
con serenità.
Terzo Classificato
” Che fregatura i fumetti ” pensavo mentre mi dirigevo alla mia panchina.
Nella realtà, non ci sono note di sax che svolazzano libertarie sui tetti.
Non c’è nessuna prostituta all’angolo che mi augura la buonanotte, mentre mi offre una sigaretta.
Non c’è l’ odore delle brioches appena sfornate.
Non c’è uno straccio di Pierrot disperato affacciato alla finestra.
Non c’è nemmeno la luna e non solo stanotte.
Un cane che abbaia in lontananza, sì, quello c’è.
C’è anche da scansare il vomito di chi mi ha preceduto.
Al diavolo i fumetti!
Devo essermi perso. Lo capisco dagli sguardi che non mi riconoscono.
La luce dell’ alba scava nei loro visi rughe schifate.
La panchina … troppo tardi per la panchina.
È giorno ormai, ed i fumetti seri vanno a dormire.
Io no. Io bevo. Penso a quando un sorso in più mi trascinava nel buco nero del rimorso.
Ora no, non è più così.
Eppoi oggi è uno di quei giorni in cui l’ultimo sorso si confonde con il primo.
Evento creato e seguito da
Patrizia Benetti, che ha gentilmente offerto come premio, una copia autografata del suo libro “Gli occhi della vendetta ed altri racconti” (Ed. La Carmelina)
Seduto sull’arenile osservo coppie che testimoniano il giovane amore e gli innocenti bimbi
Che garruli giocano e si immergono sotto lo sguardo vigile dei genitori. Come uno stanco
Gabbiano percorro il segmento finale del mio viaggio e riaffiorano i ricordi di quel tempo felice
In cui l’età giovanile galoppava a briglia sciolta nell’illusione che non ci fosse mai fine.
In questi pensieri dolci e amari s’affaccia rassicurante il tuo amore, mia fedele compagna.
Se il corpo accusa il fardello del tempo, l’anima conserva il sempiterno fuoco della passione
Consolatrice compagna del viaggio nella luce dell’AMORE.
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