Chiudo gli occhi e cerco sogni.
Creo visioni in negativo
su antichi vetrini che
palpebre e ciglia
spolverano delicate.
Neri pieni che non fanno più paura
e bianchi brillanti come
sorrisi di partorienti.
Cavalli e pedoni si muovono lenti
su scacchiere di cristallo.
Guardo sotto e ricamo
visi e ombre,
suoni nitidi
e profumi corposi.
Un girotondo prezioso
che mi porta
verso il mio Re
e la Sua Signora.
Navigo lievitando
In piena apatia
sulla vostra e la mia
complessità
Nell’attesa che ritorni
di moda
il semplice vivere
Franco Fratantonio nasce a Ravenna il 31/03/1964 da genitori siciliani e vissuto, quasi da subito, in Sicilia. Vivendo in una famiglia alquanto moderna, nasce un rapporto conflittuale con la mentalità di allora, così che, l’odio e l’amore per la propria terra diventa un motivo di malessere.
Non continua gli studi (nonostante due sorelle intellettuali) e dopo uno zapping di Istituti scolastici, non si diploma e a 26 anni si trasferisce a Milano. Tra i tanti lavori, la guardia giurata, nonostante all’inizio indigesto, diventa la stessa professione attuale. Il lavoro dei primi tempi, essendo a volte noioso e spesso effettuato in portinerie aziendali, permettono la lettura di Levi, Pirandello, Marquez ecc. Letture comunque fatte pure in precedenza, anche se sporadiche.
Si definisce un buon ascoltatore e un autodidatta di tutto e di niente.
Lavoro e famiglia, si sposa con una siciliana dello stesso paese, un figlio.
Nel 2007 si trasferisce per lavoro a Romano di Lombardia (Bg).
A 45 anni, scrive qualcosa per sbaglio, per passare il tempo, uno scritto che finisce in un cassetto. Dopo 5 anni gli regalano un libro di ricordi, scritto da un famoso cantautore, talmente noioso che, a suo dire: “è forse meglio quello che ho scritto io” Così, dopo una buona dose di autostima, lo aggiusta e diventa un libro autopubblicato con youcanprint.it nel Giugno 2015.
Da circa due anni, all’improvviso, una passione inspiegabile per la poesia, in quanto mai piaciuta tanto, infatti tra le prime scrive: “odio la poesia, ma…scrivo bene, scrivo male, scrivo!” .
Oggi continua a scrivere e alterna la poesia dialettale siciliana a quella in italiano, usando due stili completamente diversi. Progetti: promozione de “l’asino cieco”, il libro appena pubblicato, che è uno zapping di ricordi del nonno e un confronto generazionale tra gli anni 40 e 80, in una Sicilia che vuole cambiare e una dedica agli stessi luoghi calpestati da entrambi; Raccolta di poesie e racconti personali poetici o emozionali; Romanzo dal copione già in memoria.
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