La stagione moriva dolcemente ed io mi lasciavo cullare dal fresco venticello di quel fine settembre mentre il sole calava verso ovest. Ero rimasta seduta sotto il portico a dondolarmi immaginando di essere il pendolo di un orologio. Come una bambina, ignara del trascorrere del tempo, non riuscivo a staccarmi da quel gioco. Avrei aspettato che le ombre scomparissero con la luce del giorno per alzarmi e non vedere più la mia. Sarei entrata in casa senza accendere le luci. Intanto pensavo al corso delle stagioni che ciclicamente esordiscono prepotenti provocando improvvisi mutamenti nel clima; all’ effetto malinconico che fanno, invece, dentro di noi, quando vanno via; ai cambiamenti che avvengono nelle cose, nella nostra vita e al tempo che non cambia se’ stesso e ci ricorda che il cambiamento ciclico è un mutevole inganno che ci tiene legati qui, alla terra, indissolubilmente.
Attimi bianchi…
Attimi neri…
Un rincorrersi di contraddizioni
in questo valzer senza inizio e senza fine.
Due abissi: uno di luce, l’altro di morte
e non sai mai da che parte cadrai
quando il vento soffierà forte.
Bisbigli nella penombra, non fanno rumore,
mescolano fiato, saliva e vita,
dimentico il sogno, smetto di tremare,
piano mi scaldo, ascolto le tue dita;
sanno parlare e farmi ragionare.
La pioggia si asciuga, vola via la paura,
sotto le ciglia vedo solo presente,
come acqua pura plachi la mia arsura,
l’anima si schiude, diventa accogliente.
La tua carezza calda mi scopre,
la mia bocca si apre impaziente,
sì, al mio risveglio fammi ridere,
sempre.
Sabbia che brucia le dita
sabbia all’orizzonte
sabbia mentre cammino
in questo sconfinato
deserto assolato
dove mi hai dimenticato
Accecata dal sole
Assetata di te
Affamata
Desolata
Disidratata
Disorientata
Cerco sorsi di te
Sorsi in questo silenzio
dove mi perdo
mentre ti penso
Sorsi di vita
Sorsi di passione
Sorsi di parole
Sorsi.
Ho 52 anni vivo a Cremona sono casalinga ho una figlia ormai grande sono restata vedova molto giovane a 24 anni , penso che questa triste esperienza abbia accentuato la mia sensibilità .
Scrivo poesie da anni – ho auto-pubblicato 7 libri – dove le ho raccolte ma solo quelle degli ultimi due anni. Le mie poesie sono semplici dirette in genere d’amore ma amo anche toccare temi come la natura i rapporti umani in generale . Buone poesie a tutti – una poesia arriva da lontano va lontano .
Il sapore del mare
sulle tue labbra
mille onde
mille capricci
stringi il sole in una mano
la luna nell’altra
aspetti il tramonto
per morire di rosso tra le nuvole
aspetti l’alba per rinascere
fresca come la primavera
calda come l’estate
calpesti il cuore d’un poeta stanco
ha smarrito le ali
in un ultimo pensiero
ora sogna
ora muore su un foglio bianco
sporco d’inchiostro
come il dorso del suo palmo sinistro.
Provate a essere là, sugli scogli.
Le braccia si tendono,
mani cercano le mani.
Non c’è tempo per lo sguardo
i corpi scivolano in fretta
l’acqua attende tra le onde.
Provate a essere là, sugli scogli.
Dalla parte giusta del mondo
con le scarpe sulla terraferma.
Non c’è tempo per la paura
devi solo afferrare e tirare
sperare d’essere più forte del mare.
Chissà se ricorderà il tuo abbraccio
il cucciolo di donna nero
se dimenticherà l’orrore.
Poi dimmi se puoi restare là
sugli scogli, e lasciarlo andare.
Le parole non sono mai servite per davvero.
Loro vivevano fiutandosi, certo non servendosi dei loro nasi, si percepivano con l’olfatto dell’anima.
Ancor prima che il volto di lui o di lei assumesse un’espressione, l’altro la presagiva, la nutriva, la chiamava ad esistenza; sicché una smorfia di risentimento, un sopracciglio pinzato o la tensione di labbra voluttuose, quando affioravano sui loro visi, erano solo la conferma degli umori che li avevano concepiti.
Tutto questo appariva leggero, dava quasi l’impressione di osservare una trama invisibile appena intessuta.
Emozioni tenute insieme da sottilissimi fili brillanti.
Ecco, la loro vita era così, una concretezza che si liberava dai cascami della realtà per indulgere verso spazi evanescenti.
Semplicemente, si amavano.
Si mise a tagliare meticolosamente tutti i fili che la legavano a noi, sembrava indifferente, un’atonia d’emozioni, aveva già sentito il senso dell’abbandono come un richiamo primordiale.
Noi persi nella velocità della vita, eravamo incapaci di leggere i segni di quei tagli di forbici invisibili.
Solo lo sguardo azzurro fatto di rughe tradiva la pietà,
e se ne andò dalla vita, guardandoci, lasciando in sospeso quell’ultimo bacio d’amore.
Si confondono le essenze
si mescola la voglia
impazza il desiderio
si slega la vergogna
si uniscono due corpi
si sfiorano due menti
sono attimi sfuggenti
l’incontro di due cuori
in una dimensione astrale
che il mondo chiama amore.
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