Capita che non te ne freghi un cavolo di com’è l’altro esternamente.
Che nasca in te, improvvisa, la capacita’ di guardare in lui direttamente…senza passare per l’esterno.
Potresti non conoscere le sue mani, il suo sguardo, la sua voce…ma il suo pensiero si, le sue ansie, i suoi ricordi, belli e brutti.
E ti bastano, non manca nulla in quell’assurda dimensione nata grazie a voi due.
Capita poi, che ci si incontri, con un timore infantile…
ma basta un attimo a riconoscersi… e tac… ogni paura svanisce.
I corpi trasformati in mezzi di trasporto verso l’anima.
La porta si chiuse e Chiara rimase seduta di fronte alla finestra aperta
guardando nel vuoto.
Il sole dipingeva sul suo viso mobili chiaroscuri provocati dall’ondeggiare della tenda e lei se ne stava lì, assorta, distratta da quei pensieri che le rotolavano nella testa.
Non lo avrebbe più visto, né avrebbe più potuto amarlo o guardare nei suoi occhi neri, nè toccare i suoi capelli troppo corti da pettinare o disegnare con le dita il profilo del suo corpo nudo.
Se ne era andato per sempre lasciandole poche parole: “magari un giorno”.
E invece erano stati troppi gli anni di lontananza.
Il tempo aveva scavato una voragine incolmabile che separava le loro vite.
Così, lei, sposata ad un altro uomo, era tornata ai suoi impegni di sempre e
lui aveva costruito per lei un muro, scegliendo di avere un figlio da un’altra.
Alle porte dell’inverno
sembra così distante
l’effluvio di primavera.
In cerca di cibo,
vecchio pettirosso
sprovveduto,
ti sei scordato
come faceva freddo
prima.
Ora,
rimangono le briciole,
sotto la neve,
da ritrovare
col becco
accorto.
Le vere luccicanti
Splendevano al sole
Di una Parigi a novembre
La matita di un pittore
Distratto
Immortalo’ il sorriso
Di due giovani sposi
Notre Dame
Severa
Pareva una vecchia comare
Che ad ogni rintocco
sentenziava
La sventura
Di un’unione
Dal destino
Beffardo
Di quei giorni a Parigi
Oggi
Una sola vera
Opaca
In un cofanetto di velluto
Dal colore blu
Nasco a Torino il 12 novembre del 75.
Da poco morto Pasolini, un grande poeta…
e si sa che nella vita uno nasce e l’ altro muore.
Ma chiaro mi fu che non ero io la nuova Pasolini.
Infanzia e adolescenza problematiche con un sussegguirsi di lutti e abbandoni che hanno arricchito la mia anima donandomi un animo malinconico, ironico sarcastico e crudo.
Diplomata a pieni voti al liceo linguistico nonostante le mie gravi difficolta’ matematiche in quanto affetta di discalculia .
Dopo gli studi ho girato per l’Europa da sola e in questa esperienza ho dato sfogo alla mia arte interiore compresa da pochi.
Attualmente divorziata, ho 4 figli avuti da relazioni diverse .
Vivo a Torino con i miei figli .
Lavoro presso il Comune come assistente , segretaria contabile e traduttrice ad un poeta disabile.
Archivi
- Ottobre 2017
- Settembre 2017
- Luglio 2017
- Maggio 2017
- Marzo 2017
- Febbraio 2017
- Ottobre 2016
- Settembre 2016
- Agosto 2016
- Luglio 2016
- Giugno 2016
- Maggio 2016
- Aprile 2016
- Marzo 2016
- Gennaio 2016
- Dicembre 2015
- Novembre 2015
- Ottobre 2015
- Settembre 2015
- Agosto 2015
- Luglio 2015
- Giugno 2015
- Maggio 2015
- Aprile 2015
- Marzo 2015
- Febbraio 2015
- Gennaio 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Settembre 2014
- Agosto 2014
- Luglio 2014
- Giugno 2014
- Maggio 2014