Se potesse il cielo raccontare,
di un bacio a Parigi,
di un sorry a londra,
di una risata ad Amsterdam,
di una carezza a Praga.
Se potesse il cielo raccontare dei miei capelli argento,
delle tue dolci rughe.
Se potesse il cielo accarezzare le nostre mani.
Ho comprato palloncini e aquiloni
per vederli volare
e matite colorate e libri da odorare.
Ho raccolto sassi per far sorridere un fiore
e cavalcato un onda per soffiar sulle stelle.
Ci credo – ho urlato.
Ed un bambino ha rincorso un pallone con scarpe cucite di niente.
Ci credo – mi ha fatto eco.
Ed un videogioco è esploso in mille coriandoli.
Non è domenica. È martedì.
Ma una donna si veste a festa con stracci e veli di sposa.
Ci credo – canta.
E fa l’amore con la vita.
E mostra i seni senza pudore.
È festa.
Ed io rido.
Mi diverto a inventar mondi con le parole.
Un bacio sospeso
Lo custodisco
in dolce segreto.
A volte sono tentata,
mi avvicino, provo
a sfiorarle le labbra.
ma subito mi ritraggo.
Ho paura
del consumato,
dello sprecato
del disfatto.
Un bacio
si insinua,
ti apre le porte.
Un bacio è un
sentiero per il
divino.
Per questo, non voglio
sciuparlo,
lo conservo
come il velo di
una sposa
lo immortalo
come il primo
vagito di un bambino.
Il bacio dell’anima
non puoi disperderlo.
Perché nessuno
di tutti quelli che
ho dato, sapevano
di vita.
Come al solito facevo ritorno a casa e come ogni sera lei era appoggiata alla sua “Opel Fuego” in attesa dei suoi clienti.
Francesca era una prostituta molto carina, la guardo sorrido e le dico: “Francè, hai freddo?” Lei mi sorride e toccandosi la guancia mi risponde: “Paolè vieni a stamparmi un bacio proprio qui”…mi avvicino le poggio le labbra sulla guancia e lei improvvisamente infila una mano sotto il mio braccio:
“Portami in giro”
La guardo: “ andiamo a piedi?”
“si”…
Fu una sensazione strana camminare, così, nella città immensa, senza avere la più pallida idea di dove stessimo andando, del nostro avvenire più immediato.
Ricordo di aver visto la nostra immagine in una vetrina. Forse, a causa della stanchezza, lei stava inclinata verso di me e pensai che somigliavamo a quegli innamorati che facevano apparire intollerabili le nostre solitudini.
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