53 anni, funzionario dell’Agenzia delle Entrate con delega alla scrittura. Spaccia parole per sedurre improvvisati scrittori suoi simili. Partecipa a concorsi letterari “per vedere l’effetto che fa”. Poi scopre che per vincere, non è sufficiente amare la letteratura: bisogna saper contare i “mi piace”! Nel suo paese lo riconoscono per strada e non gli chiedono l’autografo per non sembrare invadenti, ma le donne, da quando è poeta, lo seguono ovunque riempendolo di notifiche, sussurrando il suo nome e seminando puntini di sospensione… A volte si convince di essere qualcuno, ma fortunatamente è semplicemente Amato. Nel frattempo manda cartoline e confeziona epitaffi perché nella vita non si sa mai. Si classifica secondo per la categoria “Mi Piace”, nella sezione “Microletteratura e Social Network” del Premio Antonio Fogazzaro, sia nel 2011 che nel 2012.
e terzo nella classifica “qualità” nel 2013.
Buonanotte
Agli intrepidi di cuore,
ai silenziosi
che osservano
e tacciono.
Alle guerre,
che sia sempre l’ultima
e la prima della resa
umana.
Ai bambini
vittime innocenti
e grumo di sangue nel nostro utero.
Alle stelle che non cadono,
perché i desideri
non esistono.
A me,
che sono sempre uguale
anche nel reale,
a voi,
che spero lo siate
nella vita.
…E d’improvviso milioni di atomi felici invadono il tuo corpo e saltellano,
si rincorrono, si abbracciano, in un gioco antico come il mondo.
E il sangue schizza nelle vene, come il plettro sulle corde di una Fender,
come i colori su di un dipinto di Dali, come la linfa al ramo di una poesia di Leopardi.
E gli occhi comunicano con il cuore, e il cuore con il cervello e poi con le gambe con le braccia i polmoni con lo stomaco e l’aria non ti basta più.
E la ragione abbraccia la follia e il dolore corre in moto con la gioia.
Ecco cos’è la passione, quando d’improvviso milioni di atomi felici
invadono il tuo corpo.
Veloce come un treno, armonioso come una barca a vela.
Sono nato al Loreto Mare, da piccolo volevo fare l’investigatore privato o il centrocampista del Napoli, ai parenti ho sempre detto che volevo fare l’ingegnere, per fare bella figura. Ma poi le cose si sono messe male e adesso riempio fogli di parole e vado per mare.
Non rispondo molto volentieri al telefono e mai al citofono, tanto sono sempre quelli della pubblicità.
Dalla mia casa non vedo il mare.
Attualmente continuo a chiedermi cosa farò da grande.
L’ultima cosa che ho scritto è Hard rock, non per amore, ma perché avevo finito le sigarette.
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