Occhi chiusi son quelli che non vogliono vedere,
osservare, nè scrutare ciò che li circonda.
Occhi chiusi son sinonimo di codardia,
paura di ciò che ti è di fronte.
Occhi chiusi son quelli di un caduto in guerra.
Occhi chiusi son quelli di un fumatore che si rilassa.
Occhi chiusi son quelli che ti conciliano il sonno e ti permettono di sognare.
Occhi chiusi son quelli di due innamorati che si scambiano un bacio.
Ad occhi chiusi mi immagino un mondo migliore
perchè se li riapro
tutto svanisce in un istante…
…Trovò strano quel suo comportamento ma ancor più strano trovò sè stesso nei confronti di quel comportamento.
Negli ultimi giorni aveva notati piccoli cambiamenti e una sottilissima indifferenza ma lui non si sentiva in dovere di pensare al peggio e continuò ad amarla come sempre aveva fatto.
Fu in una notte d’agosto che si trovò improvvisamente solo, di lei nel loro letto nessuna traccia.
Una finestra aperta lasciava filtrare la luce della luna e un profumo a lui ben noto.
Lui si sporse e laggiù, illuminata dal pallore selenico, il profilo della sua donna che, lemme lemme, avanzava come un’onda verso il cancello d’uscita.
Lei, solo per un attimo, alzò lo sguardo a quella finestra e sorrise con tutta la dolcezza che l’aveva sempre contraddistinta, aprì le labbra in un bacio e, come la marea s’abbassò, toccò la terra e venne inghiottita dal traffico.
Da quella notte due solitudini si sciolsero come nodi al pettine e non trovarono più abili dita a intrecciarle.
Da quella notte lui capì quanto il suo presente era solo il ricordo di un futuro che ancora avrebbe voluto legarsi al passato.
Da quella notte lei non capì il suo futuro ma fu il suo presente a obbligarla a recidere il cordone ombelicale che l’aveva legata a un passato che, presto, l’avrebbe riportata a un futuro dove le solitudini di due amanti sarebbero maturate nell’indissolubilità di un’unione senza tempo.
Nato poco più di una quarantina d’anni fa, da sempre è amante delle Arti,delle Muse che queste ispirano.
Residente in un piccolo paese in provincia di Modena, ama viaggiare in maniera casuale alla scoperta di nuovi mondi e nuove persone.
Operaio in un’azienda biomedicale porta nel suo lavoro la fantasia dove può e la realtà dov’è d’obbligo. Non ha nessuna opera edita ma partecipa a gruppi di scrittura creativa a cui regala parole della sua folle lucidità.
Uno specchio dismesso, trovato in cantina nella penombra di un giorno di pioggia, il suo bagliore mi acceca, un raggio di luce lo colpisce di striscio e di striscio colpisce il mio viso. Lo guardo intensamente, lui ricambia lo sguardo riportando alla luce la mia immagine, i capelli arruffati, gli occhi contornati da piccole rughe, che nell’oscurità neanche si vedono, ma danno allo sguardo un che di stanco; il vestito sgualcito “peccato non ero così, ma forse l’età…” mi dico quasi per consolarmi, poi mi passo le mani tra i capelli biondi, li aggiusto come aggiusto il bavero della camicetta di pizzo, soddisfatta decido di scendere da basso, prendo lo specchio, è scheggiato nel centro. Poi mi guardo in giro e scopro altri cimeli vecchi e polverosi: cappelliere, borsette e giocattoli di altri tempi.
Ero andata in soffitta convinta di buttar via tutto, torno in casa con le mani piene di ricordi passati. Tra tutti spicca lo specchio con la crepa nel centro, che attraverso il mio viso racconta la mia vita, un percorso di vita visto da me, come lo vedo io e nessun altro. Sospiro e lascio lo specchio in anticamera.
Prendo gli altri trofei, starnutisco, la polvere mi assale, ma continuo, li pulisco per bene e i vecchi oggetti, tirati a lucido, prendono un aspetto migliore.
Mi dico soddisfatta “l’età è solo una questione di Amore”.
I miei occhi perdono di colpo il velo di stanchezza e brillano come dieci anni fa.
Nata a Roma nel 1961 sono Architetto di Interni, ho lavorato presso lo Studio Nervi e il Teatro dell’Opera di Roma, come scenografa, attualmente mi occupo della Fondazione Gianfranco Sipari ONLUS il cui fine è la costruzione di una Casa Famiglia nella città dell’Aquila.
Nel corso della vita sono sempre stata impegnata nel mondo del volontariato, in diverse organizzazioni. Sono diplomata Operatrice Shiatsu e ho lavorato con i disabili.
Scrivere è la mia passione, nel gennaio 2014 ho pubblicato un libro di fiabe dal titolo “Il coraggio degli animali” con la Gangemi Editore.
Amo affrontare nuove sfide.
Mi piace pensare che il meglio deve ancora venire.
Ad occhi chiusi vedo la mia terra circondata da due mari, bruciata dal sole, sferzata dal vento; un paese fatto di case bianche, incantato dalle cicale, quando la luce calda e abbagliante favorisce il riposo.
Vedo un bambino che sfugge alla stretta sorveglianza della nonna, entra furtivo in cucina, impugna un lungo coltello ed ingaggia un duello con il fascio di luce che penetra dal lucernario dividendo la stanza, per il resto in penombra.
I suoi fendenti, scuotendo l’aria, fanno danzare il pulviscolo e trasformano quella colonna di luce in un magico caleidoscopio…
Qualcuno mi chiama, apro gli occhi, un altro bambino mi fa: “papa, papa! Vuoi entrare nel mio mondo segreto?”
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