Gocce pesanti come piombo.
Una sull’altra,
formano crateri di rara bellezza.
In uno di quelli
il più piccolo, il più profondo,
tutto il mondo che vorrei.
Rigoglioso e forte, dove
più che altrove,
pensiero e azione si somigliano.
Un mondo
di bruciante voluttà
e leggere lacrime di gioia.
Inquieta.
Destarsi è un attimo e mi stupisco.
Nell’alba incipiente,
già la tua assenza
scolora i sogni notturni.
Colgo l’ultima occasione.
Cerco tracce di te
nei luoghi del tuo Respiro,
nella parola non detta,
nel gesto sospeso.
In attesa di un domani improbabile.
Percorro il letto sfatto,
esploro la stanza deserta,
assaporo l’aria.
Alla ricerca di te.
Non trovo che pietre e sassi,
in quest’arido risveglio d’estate.
Inutile.
Di te nemmeno un’impronta.
A piedi nudi nel parco.
Il cielo e´ terso,
pesa.
L’anima nuda,
foglia sospesa.
Non sono libero,
ma perso.
Inalo aria troppo pulita
per questo veleno.
Anelo.
Perdere la memoria,
non ricordare
chi sono io.
Di noi
perdere la storia.
Dimenticare.
Essere risucchiato dall’oblio.
E mi duole non riuscire.
Brucia troppo il dannato sole,
nessuna ombra, nessun riparo.
Non si scappa dal dolore.
A piedi nudi.
Nel parco.
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