C’è musica …
che mi porta in quel tuo sguardo furtivo.
Il mio implorare…
Mi lascio addentare,
quanto può essere crudele il sorriso
di chi ha già deciso!
Impossibile scappare
da volontaria trappola.
Cielo non può niente,
denti affilati hanno
le tue labbra
e tentazione è il calore.
Inutile correre verso il ruscello,
da dove nasce favola.
Quando sarai
vecchio e stanco,
tenderó il filo dell’orizzonte
a disfare il cielo.
Con mani lente,
intesseró matasse azzurre.
Sarà il mio regalo.
Per coperta,
il cielo.
Dietro l´angolo tu.
Davanti a me la tua inutile immagine,
spettro di un amico nascosto.
Nulla, nei tuoi occhi muti.
E le tue movenze ponderate,
imprigionano le mie emozioni.
Non mi addolorano le tue inquietudini fasulle,
che tu con noncuranza tiri fuori.
Non avrai l´attenzione che non chiedi.
Rido forte di te,
non come tu lo fai degli altri,
di nascosto.
Svolta l´angolo, ti prego.
Sparami addosso le tue pene,
quelle vere.
io le raccogliero´.
Non spingerle più giù,
ti spaccheranno in due, in tre, in mille pezzi
ed io,
che ho la mia vita,
non li ricomporrò.
Mi bevi
come fresca acqua di fonte
e divento nettare divino
per le tue labbra.
Mi nutro di te come frutto succoso
e diventi cibo sublime per il mio ventre.
Ci riempiamo uno dell’altro,
in questa notte di troppo
che ha il sapore intenso
del volere
e il profumo inebriante
del piacere.
Sono nata il 18 febbraio di tanti anni fa.
Ex insegnante di lettere, moglie, mamma e nonna di 4 nipotini.
Molto sognatrice, qualcuno dice dolce, timida e introversa, fino a ieri…
ora più aperta e desiderosa di vivere al meglio.
Grande viaggiatrice, dinamica e sempre agitata: qualcuno mi chiama trottolina;
mio marito mi chiama coniglio, i miei alunni proffina.
Mi piace cucinare, leggere e scrivere.
Mi tuffo in questo mare di smeraldo:
divento onda bianca, schiuma.
Annego ansie e delusioni:
divento alga odorosa di sale.
Non ho più corpo, sono liscia e fresca:
divento riccio bruno e lucente.
Sono spina e aculei.
Non ho cuore ma polpa rossa e succosa.
Sdraiata ancora.
Ad aspettare
chi non vuol tornare.
La luna ambrata
è tramontata,
la via di casa,
ora,
è oscurata.
Mi piacciono tanto le poesie senza titolo. (quelle che leggo e quelle che scrivo)
Se l’amore fosse un filo d’Arianna,
segnerebbe calchi di orme per prossimi piedi.
Invece l’amore è un labirinto di ipotesi
e allo stesso tempo non ha virtù.
Non sa donare,non sa perdonare o consolare.
L’amore si nutre di sgomento.
Per questo il vago ondeggiar
di un mare o di un corpo sinuoso
voglio sempre vederlo nascosto
dietro il pizzo di un centrino,
che lascia intravvedere
radici di zenzero.
Studi umanistici e storici, grande appassionato di antropologia culturale ma ancor di più di musica,
letteratura, arte e scrittura.
Si diverte ad imparare a suonare il sax tenore e a scrivere poesie che tengano conto dello humour,
del non-sense e del paradosso.
Sogna la giustizia sociale.
Comunista.
Ama in segreto.
Archivi
- Ottobre 2017
- Settembre 2017
- Luglio 2017
- Maggio 2017
- Marzo 2017
- Febbraio 2017
- Ottobre 2016
- Settembre 2016
- Agosto 2016
- Luglio 2016
- Giugno 2016
- Maggio 2016
- Aprile 2016
- Marzo 2016
- Gennaio 2016
- Dicembre 2015
- Novembre 2015
- Ottobre 2015
- Settembre 2015
- Agosto 2015
- Luglio 2015
- Giugno 2015
- Maggio 2015
- Aprile 2015
- Marzo 2015
- Febbraio 2015
- Gennaio 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Settembre 2014
- Agosto 2014
- Luglio 2014
- Giugno 2014
- Maggio 2014