Sono Simo, nata a Cagliari nel ’78 Sagittario dentro e fuori.
Son controcorrente, e ci sto bene.
Amo la lettura da sempre, non ricordo quando ebbe inizio, ma ricordo benissimo, quando ho iniziato a scrivere: porto addosso quel ricordo ogni giorno.
Il mio specchio è la mia amica Mattanina, da 21 anni insostituibile!
È la fonte inesauribile della mia positività; diverse e distanti io e lei, ma unite dentro.
Sono coraggiosa a tal punto, che dal destino crudele, ne ho tratto la mia forza, la mia libertà.
Adoro ridere,ridere e ridere.
Il sorriso cura la mente, il corpo e l´anima.
Ragazzo esci, chiudi la porta in silenzio
e continua nel tuo cammino fatto di sassi e di colori forti.
Arriva fino al mare e guarda l’orizzonte, i delfini ti aspettano,
il tramonto no, perché li´ dove non c’è che un piccolo pezzo di terra,
anche il sole ha fretta di andarsene.
Però la scia incanta e tutto diventa d’argento.
Sali in barca col pescatore, aiutalo a non sentirsi solo
e li´ in mezzo al mondo
ascolta il silenzio del mare.
SOGNO
In equilibrio
su pensieri colorati.
Ali di vento
senza direzione.
SILENZI
Parole non dette
volano silenziose
sui nostri cuori
a illuminarci.
DI NOTTE
Grembo di stelle
sogni l’eterno
fluire del tuo essere.
GIOCHI DI LUCE
Chiaroscuro d’amore.
Incanto e mistero
sulla tua pelle lunare.
IMPATTO
Gettata nell’esistenza.
Fiore reciso
raccolto dal vento.
Lacrima nuda.
SFIDUCIATO
Sempre notte
nel mio domani.
Orribile condanna.
Prigioniero di me.
ATTRAVERSAMI
Bagnami
di luce e madreperla.
Eterno guardiano
dei miei sogni.
NOTTE INFINITA
L’inferno
in una lacrima.
E l’alba
così lontana.
MARE DENTRO
Inquieto mare
mi abita.
Onde antiche
cancellano
fugaci gioie.
Addii.
Fu di notte in spiaggia, mentre guardavo le stelle
negli occhi grandi del mio uomo bambino.
Ora sono qui, sola.
Una mano rovente mi fruga fra le gambe,
morde e strappa via brandelli della mia carne,
sangue del mio sangue.
Il medico borbotta che potevo pensarci prima, invece di giocare all’amore dei grandi, stupida…
Di lui mi resta solo quella notte di troppo.
Siediti.
Sull’orlo sfilacciato
di questa alba infinita,
nel chiaro rifarsi delle ombre,
il trucco al giorno.
Non sarà mai troppo
nel suo svolgersi lento,
né corto alla fretta
del respirare caldo,
il tempo che resta.
Avvolge nel suo manto
di cielo ogni stella,
l’attesa promessa
di essere luce,
lo sguardo sospeso.
Una notte soltanto
è bastata
a riprendere il buio,
il suo mistero
e la gioia.
Il destino ha più fantasia di me,
il cuore lo sfida,
la mentre s’arrende.
Ho provato a congiungere stelle,
leggere fondi di caffè,
decifrare linee nelle mani.
Una zingara ha pianto,
un prete mi ha assolto,
io, a fatica, mi guardo allo specchio…
L’erba del vicino è sempre piú verde
e la felicità è dietro l’angolo.
Ma io vivo su una scogliera,
il mio vicino è il mare,
gli angoli sono i miei,
tocca a te.
Ti aspetto all’angolo.
Ieri sera la luna era piena, questo lo sapete tutti.
Ciò che vi sfugge, è che c’erano esseri fantastici in giro.
Messer Vento (pigro, lui), che si faceva desiderare: più sonnacchioso di un gatto castrato.
Messer Mare (invitante, lui), col vestito della festa: argento cangiante e festoso brillio.
Non molto da dire (solo da stupirsi) su Madama Luna: spettacolo puro, come puro il suo incanto.
Eppure, eppure… altri esseri se ne andavano in giro, ieri sera,
e, con spirito nuovo, rabbrividivano di calda speranza;
con stupita gioia, rinnovavano la propria Vita.
Quegli esseri (quanto fantastici!) eravamo Io e Te.
Papà era cresciuto insieme alle sue piante di limone, stavano invecchiando insieme.
L’estate era caldissima, la pelle e le foglie erano raggrinzite.
Quella notte decise di dar loro sollievo, di notte quell’acqua rinfrescava piedi e radici.
Ma la notte non finì mai, le piante lo accolsero con l’ultimo abbraccio profumato di zagara.
Anime virtuali
accomunate da un filo sottile,
osservano lo stesso angolo di cielo.
E´ lì che stanno in perenne attesa d’incontrarsi.
Anelano una notte di troppo,
per poter materializzare i loro corpi.
Quando arriverà il momento,
i loro cuori smetterano
di vomitare parole d’amore
e daranno spazio all’udito,
per ascoltare
quella bellissima melodia
che li porterà via
con sè
per sempre.
Al vento lo sforzo del vivere,
al mare la fatica di un amore,
alla terra i sorrisi perduti…
Le cicatrici non sono
ornamento di gloria
ma trionfo di anni sconfitti
e monito per gli illusi.
La guerra, è perduta ormai.
All’angolo, rifugio e resa.
Attesa di ciò che verrà.
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