Il destino ha più fantasia di me,
il cuore lo sfida,
la mentre s’arrende.
Ho provato a congiungere stelle,
leggere fondi di caffè,
decifrare linee nelle mani.
Una zingara ha pianto,
un prete mi ha assolto,
io, a fatica, mi guardo allo specchio…
L’erba del vicino è sempre piú verde
e la felicità è dietro l’angolo.
Ma io vivo su una scogliera,
il mio vicino è il mare,
gli angoli sono i miei,
tocca a te.
Ti aspetto all’angolo.
Ieri sera la luna era piena, questo lo sapete tutti.
Ciò che vi sfugge, è che c’erano esseri fantastici in giro.
Messer Vento (pigro, lui), che si faceva desiderare: più sonnacchioso di un gatto castrato.
Messer Mare (invitante, lui), col vestito della festa: argento cangiante e festoso brillio.
Non molto da dire (solo da stupirsi) su Madama Luna: spettacolo puro, come puro il suo incanto.
Eppure, eppure… altri esseri se ne andavano in giro, ieri sera,
e, con spirito nuovo, rabbrividivano di calda speranza;
con stupita gioia, rinnovavano la propria Vita.
Quegli esseri (quanto fantastici!) eravamo Io e Te.
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