Papà era cresciuto insieme alle sue piante di limone, stavano invecchiando insieme.
L’estate era caldissima, la pelle e le foglie erano raggrinzite.
Quella notte decise di dar loro sollievo, di notte quell’acqua rinfrescava piedi e radici.
Ma la notte non finì mai, le piante lo accolsero con l’ultimo abbraccio profumato di zagara.
Anime virtuali
accomunate da un filo sottile,
osservano lo stesso angolo di cielo.
E´ lì che stanno in perenne attesa d’incontrarsi.
Anelano una notte di troppo,
per poter materializzare i loro corpi.
Quando arriverà il momento,
i loro cuori smetterano
di vomitare parole d’amore
e daranno spazio all’udito,
per ascoltare
quella bellissima melodia
che li porterà via
con sè
per sempre.
Al vento lo sforzo del vivere,
al mare la fatica di un amore,
alla terra i sorrisi perduti…
Le cicatrici non sono
ornamento di gloria
ma trionfo di anni sconfitti
e monito per gli illusi.
La guerra, è perduta ormai.
All’angolo, rifugio e resa.
Attesa di ciò che verrà.
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