“Ti bacio e ti mangio” Mery Mari
05/08/2014 da vittorialices
Non si può rinunciare a un remoto piacere, a un segno di denti sulla pelle buona come il pane.
A inghiottire con l’eucarestia il corpo e il sangue di Cristo.
Un pensiero magico sempre pronto a tacitare la ragione di una pratica ripugnante e affascinante: cannibali, morti viventi.
Un bestiario estivo di comportamento estremo, che abita la mente malata e disgraziata.
Stiamo calmi tutti noi, mangiamo il prossimo molte volte nella vita e persino nella giornata.
Amavo un cannibale che si chiamava Annibale. Un giorno mi baciò le labbra, mi mangiò nei giorni di sereno.
Mangiava gambe e seno; un triste giovedì il naso mi inghiotti`.
Eppure i baci suoi ricordo con ardore, quei baci non dimentico d’amore e di dolore.