Sintobiografia Paolo Amato
53 anni, funzionario dell’Agenzia delle Entrate con delega alla scrittura. Spaccia parole per sedurre improvvisati scrittori suoi simili. Partecipa a concorsi letterari “per vedere l’effetto che fa”. Poi scopre che per vincere, non è sufficiente amare la letteratura: bisogna saper contare i “mi piace”! Nel suo paese lo riconoscono per strada e non gli chiedono l’autografo per non sembrare invadenti, ma le donne, da quando è poeta, lo seguono ovunque riempendolo di notifiche, sussurrando il suo nome e seminando puntini di sospensione… A volte si convince di essere qualcuno, ma fortunatamente è semplicemente Amato. Nel frattempo manda cartoline e confeziona epitaffi perché nella vita non si sa mai. Si classifica secondo per la categoria “Mi Piace”, nella sezione “Microletteratura e Social Network” del Premio Antonio Fogazzaro, sia nel 2011 che nel 2012.
e terzo nella classifica “qualità” nel 2013.