Sintobiografia e sintoscritti di Matteo di Maggio

 

di maggioSono nato il 13 marzo del ’66, abito vicino Trapani nelle’estremità occidentale della Sicilia, laddove le stagioni non si rincorrono ma si fondono quasi in un unica stagione, per farci assaporare la lentezza del tempo.
Sono collaboratore scolastico presso un istituto magistrale.
Ho ripreso a scrivere nel 2012 da grande, dopo la morte della mia mamma adottiva, senza aver mai scritto prima una sola riga.
Di tutto ciò che ho scritto, solo tre poesie sono state titolate, due dedicate ai miei genitori e una al vero senso del nostro vivere, cioè l’amore; tutte le altre sono rigorosamente senza titolo, di modo che chi legge le immagini come vuole e le dedichi a chi preferisce poiché ogni poesia diventa anche di chi la legge.
Esse fanno parte di una raccolta intitolata ” i frutti del mio giardino”.
Non mi ritengo poeta, è una parola troppo grossa, piuttosto un puntino…

 

 

 

 

 

 

 

” I miei anni sono scivolati tra le dita
come granelli di sabbia,
ma non si sono dispersi al vento.
Si sono posati piano su un verde giardino
dove sono sbocciati i fiori della vita “

 

 

 

 

 

 

 

 

Nelle sere d’autunno

Soffiava un vento gelido
che mi penetrava il cuore
e mi chiusi a riccio nel mio mondo
fatto di silenzi.
Si inseguivano le stagioni
ed io vagavo per sentieri
lastricati di sogni infranti.
Un giorno per caso
la bellezza delle parole
mii venne a trovare,
caddero via le spine dal mio mantello.
si sciolse d’incanto il mio silenzio
Uno spicchio di sole caldo
baciò l’anima mia ed uscirono da me
nuove parole,
piccoli germogli di poesia.

 

 

 

 

 

VITA2

Nikoguido.com

Senza titolo

Sei,
semplicemente sei
un piccolissimo pensiero
che sconvolge la mia anima.
Sei una poesia senza parole
senza pause, senza un finale.
Sei ciò che mi accarezza,
e mi attraversa.
Un maledetto bisogno
di sentirmi vivo.

 

 

 

 

 

 

 

 

A te piccolo agnello di Dio

Che guardi senza colpa
la punta del coltello che
brillerà di sangue e paura
dedico un piccolo canto
che possa svegliare il cuore
del tuo nemico.

 

 

 

 

Ho scelto di aspettarti

Sotto l’albero della pazienza,
per sapere se ancora mi ami
e plasmare universi di foglie
con le mani impastate
di fango e perdono.

 

 

 

 

 

 

Gianluca Pizzichi

Gianluca Pizzichi

 

 

 

 

 

Se fossi primavera

Ti verrei a trovare
già da adesso,
per sciogliere questa coltre
di neve che ti imprigiona
il cuore,
per sbocciare con te
e superare mille inverni ancora,
tenendoti per mano.