Sintobiografia e sintoscritti di Laura Signorini
Nata a Monza, il 5 luglio 1978.
Passionale, spontanea, amante dei piaceri della vita.
Scrivo di pancia, parlo di emozioni vissute o percepite,
sperando sempre di riuscire a trasmetterle a chi mi legge.
Il calore di un abbraccio
Estasi
Era già stata sua in quel mondo virtuale che li aveva fatti incontrare.
Ora era lì, a un passo dalle sue mani che bramavano seni, dalle sue
labbra desiderose di morderla, dal suo membro voglioso di penetrarla,
lasciandosi rubare l’anima da quel caldo abbraccio.
Inconfondibile risata
Camminavo scalza sul bagnasciuga
Al tramonto dell’ultimo giorno di agosto
Poche settimane prima eri volata via
Il vento caldo mi scompigliava i capelli
E in quel silenzio surreale, all’improvviso,
La tua voce! Il mio nome urlato due volte,
Mi girai a cercarti, non c’eri…
D’un tratto la tua inconfondibile risata mi avvolse,
eri lì, per me.
A Federica❤
Incontri ravvicinati
Un bagliore verde illuminò il cielo in quella notte d’agosto.
Rj67 scese frastornato dalla sua astronave.
Il processore del computer di bordo lo aveva abbandonato.
Disperato si guardò attorno.
Più in là sulla Cavedagna, Claire rientrava da un faticosa
giornata nei campi. Rj67 la osservava ammaliato mentre sudata
e accaldata, procedeva ancheggiando verso il tramonto.
“Mica male questi terrestri!”.
Alla mia Fede
Occhi che sapevan ammaliare
Sorriso che adombrava stelle
Bellezza travolgente
Hai stregato tutti noi
Portando con te in cielo
Puzzle dei nostri cuori.
Ladra di sguardi
Andatura felina
Ancheggiando
Maliziosa.
Rubava l’anima
A scrutatori segreti.
Domani è un altro giorno
Il sole timido di novembre s’affacciò alla sua finestra svegliandola. Ada si alzò e stiracchiandosi seguì il profumo di caffè fino alla cucina. Liam le aveva preparato la colazione prima di uscire. Sgranocchiò un paio di biscotti, poi accese la radio. Lo speaker stava commentando le elezioni americane: la coalizione repubblicana aveva vinto. Sbadigliando spense la radio e s’infiló sotto la doccia.
A Pascal
Nonostante il diluvio.
Nonostante il fisico provato.
Nonostante il veleno che
ancora mi scorre nelle vene.
Finalmente ricomincio a vivere.
E lo faccio con te al mio fianco.
Te che hai saputo aspettarmi.
Te che sei stato sempre presente.
Te che hai saputo essere luce nel buio.
Te che mi hai tenuta nel cuore.
Te che mi leccavi le ferite.
Ora è il nostro momento.
Anelato, atteso, sperato e
finalmente giunto.
I nostri cuori sincronizzati
ora potranno suonare la nostra melodia.
La storia di un amore malato
Viscido come un rettile, s’insinuò nella sua vita millantando amore.
Susy affascinata dalla divisa si lasciò incantare donandogli tutta sé stessa.
Jack la lasciò ripudiando e sminuendo la loro storia, additandola come la
poco di buono che aveva insidiato un uomo sposato.
La resa dei conti una notte d’ottobre: un colpo alla testa di lei e uno dritto
al suo cuore vigliacco.
Jack morì, Susy rinacque.
Io e te
Un bicchiere di vino
e le stelle.
Il profumo del mare.
Tu mi guardi, sorridi.
Io ti sfioro la pelle.
L’atmosfera si scalda e diventa sensuale.
Un altro sorso di vino e
facciamo l’amore.
Corpi intrecciati, anime in simbiosi.
Una leggera brezza ci accarezza…
ed è subito sera.
Ed è subito amore.
Che delusione! SOGNO O SON DESTA?
Claire scese dalla metropolitana e corse all’ingresso del museo. Aspettava di vedere quella mostra da mesi, ed era eccitata come una bambina. Si mise in coda alla biglietteria, c’era molta gente, da tutta Italia. Si guardava intorno incuriosita, poi d’un tratto li vide: Albert e Agata! Non ci poteva credere! Eran passati più di tre anni dal loro ultimo incontro, poi era successo il finimondo. Sfortunatamente fu Agata ad accorgersi per prima della sua presenza. Trascinò il marito per un braccio, camminando spedita verso Claire. Dopo tre anni erano di nuovo faccia a faccia. Il cuore di Claire prese a battere forte, le sudarono le mani, Albert le sorrise, Agata la schiaffeggiò. Claire impassibile rimase a guardarla con profonda pena. Quella donna in tre anni non era riuscita a superare la rabbia, si era mangiata il fegato per il rancore e ora sfogava su di lei tutta la sua frustrazione. Albert la portò via con la forza, balbettando un “mi dispiace”. Claire sorrise pensando: «mi dispiace, per te!». Finalmente poteva chiudere quel capitolo triste della sua vita.
Una luce accecante all’improvviso le fece strizzare gli occhi. Li riaprì a fatica, ritrovandosi abbracciata al cuscino! Era un sogno! Che delusione!
Canti di anime
Ero impaurita.
Presto avrei dovuto affrontare di nuovo
dolore e sofferenza.
Cercai la forza dentro me.
Invano.
Poi arrivasti tu.
Non una parola.
Solo sguardi, baci, coccole.
Sentii una musica nascermi dentro,
una ninna nanna dolcissima.
La tua anima cantava alla mia.
Trovai la pace
e tra le tue braccia,
e mi addormentai.
Scacco al re
L’odore d’amido sulle camicie di Paul la nauseava. Era stata umiliata, percossa per anni, ma ora piangeva dalla gioia. Parrucca, lenti a contatto colorate, documenti falsi: pronta a sparire nel nulla! Aveva ideato il delitto perfetto. Mentre gli inquirenti avrebbero cercato il suo cadavere e lui inutilmente proclamato la sua innocenza, lei avrebbe brindato alla sua carriera politica andata a rotoli!
Io e Lei
Ormai sono mesi
che mi ripeto come un mantra “io non ho paura…io non ho paura”
ma la verità è che sono terrorizzata.
Non mi sono mai sentita così vulnerabile come ora.
Mi guardo allo specchio e non sono più io.
Il viso tirato, sciupato, gli occhi spenti, i capelli…pochi.
“Io non ho paura” lo ripeto senza convinzione alcuna.
L’immagine riflessa allo specchio dice l’esatto contrario.
Poi sbatto i pugni sul muro.
Mi volto di nuovo verso quell’immagine che non mi appartiene.
Sorrido e piango insieme.
Tra le lacrime scorgo una figura familiare.
Dietro la sofferenza, oltre il dolore…
c’è ancora quella donna forte che mai si arrende.
La stessa che ha già vinto mille battaglie.
Faccio una smorfia, asciugo le lacrime, rido.
Sono ancora io.
Souvenir estivo
Claire passeggia a piedi nudi sulla battigia. L’acqua gelida non sembra distrarla dal ricordo di quella notte d’agosto: Il falò, la chitarrata, lei e le sue amiche che avevano ballato sotto le stelle e Paul che le aveva chiesto di accompagnarlo a guardar sorgere il sole. Cercando la confezione d’acido folico nella borsa, sospira accarezzandosi la pancia. “Chissà se il tuo papà si ricorderà di me”.
Quella sera al concerto
Dentro me
Musica assordante,
caldo asfissiante,
alcol a fiumi.
Scatenata sulle note del Liga,
non potevo sapere che
tu fossi già dentro me.
Fatti dare un morso
Notte insonne. Mi alzo. Bevo. Anima inquieta giro per casa.
È quasi giorno. Dalla finestra entra una luce pura, quasi mistica. Ti vedo supino attorcigliato tra le lenzuola. Ti osservo. Il tuo respiro è calmo, lieve. La tua pelle liscia e di velluto. I tuo muscoli scolpiti e tonici. Ti scopro leggermente. Ti annuso. Sai di buono.
Fatti dare un morso.