Sintobiografia e sintoscritti di Gerardina Rainone

 

 

Gerardina Rainone nasce a Salerno nel 1962 ed inizia gli studi musicali presso il Conservatorio della sua città. Diplomata in Violino e Viola. Nella sua attività concertistica ha sempre prediletto i gruppi da camera alle formazioni orchestrali, con le quali ha peraltro collaborato in numerose occasioni ed anche in qualità di Prima Parte, (Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, Orchestra del Teatro Verdi di Salerno, Orchestra Filarmonica Partenopea etc.), sviluppando un percorso che la ha portata ad eseguire repertori poco frequentati ma interessantissimi, quali il duo violino-chitarra, il duo violino-violino e violino-viola, il trio e il quartetto d’archi e il quartetto barocco, (due violini e basso continuo). È attualmente docente della cattedra di Violino presso la Scuola Media ad Indirizzo Musicale di Caserta. Negli ultimi 3 anni ha ricoperto contemporaneamente il ruolo di docente di Esecuzione ed interpretazione, nonché Laboratorio di musica d’insieme per archi al Liceo Musicale. La sua passione per la poesia nasce in età adolescenziale ma è solo negli ultimi anni che la incanala in brevi ma intensi componimenti. Ha destato l’attenzione della stampa che le ha dedicato un articolo nella rivista NoiDonne a cura di Luca Benassi ed ha pubblicato a novembre 2016 il suo primo libro di poesie per Monetti Editore dal titolo “Il Pentagramma delle parole”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Eros è poesia

È voglia che m’invade
Quando tramonta il sole
E aspetto le tue mani
Perimetro di sensi.
 

 

 

 

 

G. Rainone

La tua voce

Avvolgimi ancora
accarezzami l’animo,
respiro la passione
di calde emozioni
nella tua voce ,
sospiri ardenti
calibro di sensi
sensuale sogno,
la mente ne ha bisogno,
come graffi di piacere,
che voglio sempre avere.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ci pensi mai al domani?
Di te resterebbe solo un profumo
La scia dei sensi
L’ombra di un sorriso
Una forte orma della passione
Contorno e magma di emozioni
Fucina viva di empatia
Un sogno forse
E la sua poesia.

 

 

 

 

 

 

Dal web

Senza parole

Parla piano amore mio
nessuno senta
nel dolce canto
il sottile palpitare,
l’ansia indomita e lo sguardo
che tradisce la passione.
Solo per me traduci il verso
con un codice sensuale
vibrante e vivo dell’emozione
di sfiorarci solamente.
Sono custode dei tuoi sensi
senza parole senti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una piccola luce

Scrivo di te, con poche parole. Racconterò di quella volta che hai preferito un’altra a me, storia comune direte voi, storia di passione dico io. Forse quel giorno che ti ho conosciuto non ero al massimo della forma, purtuttavia ti ho affascinato. Ricordo che arrivasti alla mia festa di compleanno a bordo di una Vespa, in compagnia di non so chi. Sedici anni sono pochi per non restare folgorata da quegli occhi verde mare, capelli biondi scompigliati. Lasciasti il casco ad un amico mentre venivo incontro a te. Forse il ballo non era il mio forte, ma mi stringevi e mi lasciavo guidare. Non so se l’ho sognato, tutta la sera a ballare con te. Chissà cosa immaginavo, nemmeno ho capito che succedeva. Lei è arrivata e ti ha baciato. Andasti via come il sole che nasconde dietro le nuvole la sua luce.