“Mezz’ora e per caso…” Marco Fidilio
A Foggia, in attesa del pullman che mi riporta in Sicilia, mi accorgo che la batteria del cell è quasi scarica. Eh no cazzo! Devo aspettare almeno 2 ore, come faccio senza cellulare? Senza Messenger? Senza Fb?
Entro in stazione, alla ricerca disperata di una presa di corrente, non la trovo.
Mi dirigo verso i cessi per fare pipì e pago 70 centesimi per entrare (70 centesimi per una pipì??); allorché mi accorgo che accanto al tavolino del custode c’è una bella e succosa presa di corrente che mi dice – Vieni, vieni, carica qui! –
Allora faccio una proposta indecente al custode – Ascolti, le dispiace se carico il mio cellulare nella sua presa di corrente? E il custode – Certo, ma solo se resti qua con me – – Eccerto che sto con te, mica lo lascio il mio cell! – Rispondo io.
Per ringraziarlo gli do un euro per un caffè, lui accetta volentieri.
Insomma, una pisciatina mi è costata un euro e settanta centesimi!
Mi siedo accanto a lui, ritrovandomi custode di cessi, sebbene solo per mezz’ora.
La gente entrava e si lamentava con me di dover pagare. Con me!?
Un tizio mi dice tutto incazzato – 70 centesimi per fare pipì? Ma io la faccio fuori! – E io – e la faccia fuori, che mi frega! –
Lui fa per uscire, ma si ferma e continua – E chi l’ha stabilito stò prezzo? Siete dei ladri! – E io, deciso – O la fa qui e paga oppure la va a fare dietro un albero! – Il tizio se ne va brontolando.
Poi arriva una signora e mi chiede il prezzo, io rispondo prontamente – 70 centesimi! – A quel punto il custode mi guarda e mi fa – Scusi, ma lei non doveva caricarsi il cellulare? Stia al suo posto! – – Oh mi scusi – l’ho fatto per ingannare il tempo e mi sono compenetrato nella parte – E lui – ecco, non si compenetri, si scompenetri ! –