“Il sole alle spalle” Roy Roberto
Freddo e pioggia. Non proprio tempaccio, ma certo non confortevole.
Faceva il paio con la situazione da cui usciva.
Le luci degli alberghi di periferia sfilavano sulla sua destra,
sparivano per un po’, poi venivano richiamate dallo specchietto retrovisore.
Tornava da casa di lei, dove aveva messo la parola “fine”. Viaggiava nella notte.
Quasi albeggiava.
Adesso però guardava dove andare.
Prima, con lei, viaggiava senza chiedersi nulla. Gli piacevano, sia lei, sia il fatto che fosse dentro quella storia.
Non l’amava, ma gli piaceva.
“E’ necessario che una donna lasci un segno di sé, della propria anima, ad un uomo. Perché a scopare siamo brave tutte”. La massima della Merini, gli tornò in mente: si, condizione necessaria.
Viaggiava, mentre la radio diffondeva note di notte, da notte; quelle che se sei innamorato ti cullano.
Quelle note, che se hai un principio di magone nel cuore, te lo ingigantiscono.
Lui guidava, illuminando dentro sé. Non vide segni di lei.
La radio in quel momento proponeva Battisti : “Nessun dolore”.
Accese la sigaretta, aspirò profondamente.
Piacevole, come dopo l’amore.
Dietro, il sole spuntava.