Sintobiografia e sintoscritti di Ornella Spedicato
Nata in provincia di Lecce il 23 Marzo del 1964, insieme alla Nutella per intenderci, sposata da 28 anni, sempre con lo stesso marito sant’uomo. Mi è stato negato il dono della maternità ma ho dei nipoti fantastici che quotidianamente con la loro presenza colmando questo vuoto. Autodidatta in tutto, mai conseguito un titolo di studio, la mia scuola è stata la vita che mi ha insegnato tanto, forse troppo.
Scrivo, scrivo da sempre e dappertutto… prendo dalla strada le parole, i sorrisi, gli sguardi e le trasformo in emozioni.
“… Prendiamoci per mano
e facciamo un girotondo intorno alla vita,
mettiamoci dentro solo i nostri sensi,
coltiviamo fiori profumati
per inebriare l’olfatto… “
Viaggiava veloce la paura
Sul lunghissimo convoglio di ferro,
freddo e arrugginito.
Viaggiava su un unico binario,
solo andata, senza ritorno.
Faceva un’unica sosta,
si giungeva alla fermata
con la mente già offuscata
dalla fame e dal dolore.
Tutte in fila, le anime doloranti,
curve, vacillanti,
traboccanti di terrore.
Nauseante quell’odore
che aleggiava a tutte le ore,
e che si respira ancora,
varcando quella soglia.
I fantasmi prigionieri,
sono ora ritti e fieri,
con un numero sbiadito
su quel braccio scheletrito,
non chiedono fiori, pianti o pietà
ma, di essere ricordati
per la loro dignità.
I tuoi baci
Lasciano odore di zucchero caramellato
i tuoi baci,
sono fremiti di velluto broccato
le tue carezze,
un inconfondibile odore di mirto selvatico
emana dal tuo corpo nudo,
delicate note di musica classica accompagnano
i tuoi gesti.
Le tue labbra,
voglio le tue labbra
e mille baci ancora.
Resta in attesa quel sogno
Annodato con piume di cicogna,
le carezze di una mamma,
una dolce ninna nanna,
l’incertezza, la paura e
poi nove lune ancora.
Si muove distratto
quel sogno legato,
sonnecchia, si sveglia, fa una capriola
e poi sonnecchia ancora.
Misura il tempo contandone i respiri,
le notti interminabili
e quei strani rumori.
Si affaccia alla vita
quel sogno tanto atteso,
Un pianto, un vagito
e un timido sorriso.
Si scioglierà quel nodo
tra spinte, pianto e dolore
ma, resterà unito
col filo dell’amore.
Ciò che il mondo chiama amore
Si confondono le essenze
si mescola la voglia
impazza il desiderio
si slega la vergogna
si uniscono due corpi
si sfiorano due menti
sono attimi sfuggenti
l’incontro di due cuori
in una dimensione astrale
che il mondo chiama amore.
Una luna puttana
Come una puttana,
paillettes e perline,
si veste a festa la luna,
quando senza decenza e senza pudore
appare all’orizzonte
tra il cielo ed il mare.