Sintobiografia e sintoscritti di Toni Sardina

tonysardinaNasce nel`55 in un quartiere popolare, di Palermo. Nonostante le umili origini e grazie soprattutto ai sacrifici della propria madre, si laurea in Giurisprudenza, poi comincia il praticandato presso uno dei maggiori studi penalistici di Palermo, partecipando attivamente alle difficili realtà della sua città. Supera gli esami di procuratore legale e vari concorsi ma, non potendosi permettere di attendere gli anni necessari per concretare economicamente la libera professione sceglie di accettare l’impiego presso una struttura pubblica dove a tutt’oggi svolge la propria attività di funzionario. Fin dalla sua adolescenza ha avuto modo di partecipare alle attività del Centro Sociale del suo quartiere, occupandosi soprattutto di anziani. Ha coltivato la passione per il teatro, apprendendone i segreti dai suoi maestri Pippo Spicuzza e Accursio di Leo. Ha portato in scena diversi lavori teatrali, sia come attore, sia come regista. Fin da piccolo nutre la passione per il volo ma soltanto con il primo stipendio, ha potuto frequentare la scuola di volo e acquisire il brevetto di pilota di aereo.
Scrive.

 

 

 

 

 

 

 

” … Poi te ne accorgi.
Il bene nasce,
nasce da solo
cresce
e capisci che le vuoi bene
anche senza vederla
senza toccarla
senza sentirla… “

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

sardina

Arianne Dreessen

Musica è…

Ho un problema:
sono stonato come una campana.
Non sento la musica, o meglio, riesco a percepirne il sapore, solo dopo aver ascoltato la melodia decine di volte.
Altre cose invece, diverse dalla melodia, invadono subito la mia anima e le percepisco come musica.
Il fragoroso applauso del pubblico a un giovane attore commosso al suo esordio: e questa è musica;
percepire nel silenzio della sera, le preghiere di mia madre, unico mezzo che possiede per aiutare me e il mondo: e questa è musica;
sentire la fresca ebbrezza del mare sul volto, dopo una giornata di caldo scirocco: e questa è musica;
Forse anche la stessa vita è musica: una complessa armonia, che ci accompagna sempre, di giorno con l’essere, la notte con i sogni…
alla fine, chissà.

 

 

 

 

 

 

Mancanze

Si sentiva comunque solo.

Gli mancavano i sussulti,
come quelli del vento che accarezza le foglie

Gli mancavano le carezze,
come quelle del mare sugli scogli.

Gli mancavano le parole zuccherose,
come quelle degli uccelli al primo mattino.

E quando la sera calava,
chiedeva un abbraccio.
Alla notte.

 

 

 

 

 

Solo con lei

Top1walls

Top1walls

 

Solo con lei
vedeva l’alba fondersi col tramonto.
E i colori, vestiti a festa,
cantavano la gioia dell’amore.

La notte era ricca,
illuminata dalla luce della vita.
E il giorno li vedeva accoccolati
come le stelle al loro cielo.

Ora la vita corre lenta.
Il giorno senza luna,
La notte senza luce.

Il deserto nella vita.

 

 

 

 

 

 

Lo confesso

Confesso di non credere nell’anima gemella. Di essermi innamorato più volte e di aver lottato aspramente con me stesso. Pianto soffocati sentimenti e lacerato la mia anima, per rispettare le mie scelte. Confesso di credere in Dio ma in nessuna religione. Il mio Dio può chiamarsi Gesù, Buddha, Manitou o semplicemente “Padre”: per me è lo stesso. Confesso di essermi schierato, per gli ultimi, i poveri, gli sfruttati e per questo, di aver sputato contro una vetrina che esponeva jeans da 1600 euro. Confesso di averlo fatto con gusto. Confesso di evitare di guardarmi allo specchio per non vedere un “signore” di oramai quasi sessantanni, che non conosco, perché quello vero e che vedo dentro, resta un ragazzo. Con le stesse paure e le stesse incertezze.

 

 

 

 

 

 

M. Karcz

M. Karcz

E tornò il medioevo…

… e tornarono le gole mozzate
e tornò il sangue
a correre
su lame ormai opache
e tornò il medio evo
che forse
mai era passato …
… e tornò l’arroganza dei ricchi
dei potenti
la condanna
a perdere il lavoro
a perdere la vita
così senza ragione
senza giusta causa
per solo diletto dei forti.
E tornò il medio evo
che forse
mai era passato.
Ed io vile qui, spento
deluso
senza poter cantare
senza saper lottare
silenzioso
volgo
il mio sguardo attonito
all’Eterno
che bramo sempre

 

 

 

 

 

L’amante

Sapeva che raramente un uomo cresceva
sapeva che per lui l’amore era il giocattolo più bello da conservare e da rinnovare sempre in un cuore infinito.

Sapeva che lei era la passione della notte che finisce al primo chiarore,
era la meraviglia della primavera che segue all’inverno e l’estate che aspetta l’autunno.

Sapeva che l’amore non è quiete
ma come il mare talvolta è rifugio talvolta è tempesta.

Sapeva che l’amore è il gioco più bello il più grande il più serio.

Sapeva di essere un amore.