Sintobiografia e sintoscritti di Francesco Ronsisvalle
Nato a Napoli, terra che genera pigri e generosi.
Scrivo per diletto e hobby.
Sono appassionato di sport.
Accanito fumatore e tifoso della squadra
della mia città natale: Napoli.
Dolce-dipendente.
Mattia, la mia vita.
” Aspetto sotto questa pioggia calda, non ho ombrello,
mi riparo nella tua bellezza, nel tuo sorriso… “
Noi, come fiori di pesco
Il nostro ramo
nelle sue mani culla
i nostri sogni,
continuano i sorrisi e
le sue delicate carezze.
A Pascal
Il mondo fuori
Lascia tutto il mondo fuori.
Raccontami dei tuoi occhi,
appoggia la tua testa al mio petto.
Accarezzerò il tuo sogno
senza svegliarlo,
accarezzerò i tuoi capelli
fino al mattino.
Danza ribelle
Danza,
danza mia ragazza,
ribelle nel corpo ,
ribelle nella mente.
Danza per noi,
portaci nel tuo dolce movimento,
danza d’acqua,
danza di un mare arrabbiato…
danza nel ventre di uomini d’amore.
Io confesso
Di essermi ucciso tante volte,
ma adesso no, non è il tempo.
Mani giunte implorano amore,
silenzi emanano sentenze.
Sono in attesa .
Confesso di non dire verità,
morirò nel mio vero, sorridendo al tuo,
nell’ ultimo giorno della nostra vita.
Quando sarà.
Se potesse il cielo
Se potesse il cielo raccontare,
di un bacio a Parigi,
di un sorry a londra,
di una risata ad Amsterdam,
di una carezza a Praga.
Se potesse il cielo raccontare dei miei capelli argento,
delle tue dolci rughe.
Se potesse il cielo accarezzare le nostre mani.
Ad occhi chiusi
Non vedo un cazzo.
Scura e’ la stanza, scura è la vita.
Il mio amico non vedente ride, io m’incazzo, perdo pazienza e scommessa.
– Dai cammina – dice Giulio, ridendo a crepapelle del mio handicap.
– Sono uno stronzo, come tutti gli stronzi ipocriti e la loro bandiera bianca della pietà –
Giulio non ha mai visto i colori del mondo
ma le sue risate sono i colori dell’arcobaleno.
Attimi di Francesca
Muoveva le mani con grazia,
Francesca amava prendere il vento,
era una ragazza bellissima,
capelli lunghi neri,
occhi scuri, dolce sorriso.
Mare d’inverno,cielo grigio,
piedi nudi cercavano giochi.
Un padre seduto in riva al mare,occhi forti,
mani a proteggerla.
Francesca era chiusa nel suo autismo,
Francesca era libera nel suo vento.