Sintobiografia e sintoscritti di Riccardo Nisini
Nato il 26 luglio del `64,
lavora come regista, produttore esecutivo e autore Rai dal 1990.
Ha collaborato a molti programmi di successo
tra i quali I fatti vostri, Mattina In famiglia
e Mezzogiorno In famiglia, Telethon, Trenta ore per la vita,
L’isola dei famosi, Voyager…
e curato la regia dei World music awards.
Produttore esecutivo per Capotavola, Cerca sapori e Qualitalia dop, ha curato la regia di Campioni di cuore
in Uno mattina e In Famiglia, ed è regista dei servizi esterni. Attualmente cura la regia del format per UnomattinaInFamiglia, Primo Lavoro, ed è autore e regista di reportage per Storie Vere, (Rai Uno) condotto da Eleonora Daniele.
” Nutri l’ironia e soprattutto l’autoironia perchè con l’ironia sarai simpatico a molti ma con l’autoironia li conquisterai tutti. Gioca come un bambino e ridi più che puoi, ma non permettere che per questo ti manchino di rispetto “
Aspettarsi
Aspettami, aspettati.
Sii paziente
e vedrai che ognuno arriverà
dalla propria direzione
al punto convenuto.
E quando vi arriveremo
scopriremo che è interrogativo.
Lascia che il tempo
lo logori naturalmente
E “Mi ami?”
non sia più una domanda.
Dieci undici e…
Ci sei tu e uno, è il recupero la cestinazione delle idee
Andando alla ricerca dei pensieri buttati
Con la faccia sommersa dalle pagine appallottolate
E due è la voglia di ferirmi il viso coi fogli taglienti
Ci sei tu e hanno senso le cose più banali
Uno sfregio sul muro, le linee nella mia mano e tre..
Sei in ogni cosa come la matematica
L’ultimo tuo sguardo è il quattro in una sinfonia di equazioni
Ci sei tu e ritrovo l’aria dopo cinque soldi di apnea
Il satiro fiume che inverte la corrente
Rallegrando i sassi, i rami e i rottami di canoe
Confondendo i salmoni e i miliardi di sette.
Ci sei tu e ritorno ad accarezzare i miei vinili
Ne assaporo i solchi, sei in ognuno..
Poi sorrido loro e li spoglio
L’uno sopra l’altro a coppie di due, tanti otto…
Non voglio trovare pause di non te e nove
Oggetti sparsi e vivi nel mio disordine e ci sei tu
E dieci e undici e ci sei sempre tu
Immortale e sanguinaria come una rivoluzione.
Ciò che non ho
E’ tutto quello che non mi occorre veramente
Non trovo la forza di lasciare libere le mie emozioni, se cerco ciò che non ho
Non ho il coraggio di vivere come sento, se cerco ciò che non ho
Non mi accorgerò delle piccole grandi gioie della vita
Non me ne accorgerò, talmente intento a cercare ciò che non ho.
Non sentirò i veri attimi di felicità, se cerco ciò che non ho
Perché sempre avrò, qualcosa che non ho.
Ripenserò al tempo andato come un film infinito
Con troppi tagli da fare e poco da vedere.
Ciò che non ho è tutto quello che non mi occorre veramente
Ciò di cui ho bisogno è tutto quello che ho ma che non riesco a darmi
Vile vinile
Rumore nel suono.
L’audio più un altro, indivisibili.
L’incisione e lo sfriccichìo costante…
E la puntaccia penetra
nei solchi girando e scavallando,
con cerchi man mano meno ampi,
fino allo scivolìo finale.
Nerotondo ingombrante ma sensibile
e accomodante.
Accattivante, finanche affascinante.
Nostalgico ed emozionante.
Come un vecchio tra i ghiacci polari,
hai accettato l’evoluzione dei tempi,
ti sei defilato, sconfitto,
senza aver giocato la partita.
Vedo ormai di te solo i vestiti,
quei cartoni appoggiati uno sull’altro,
obliqui e oramai appiccicati.E i nuovi cuccioli d’uomo
mi chiedono chi sei.
Vederci
Ti ho visto che mi hai visto
ma fingi di non avermi visto.
E io faccio lo stesso.
Così, questo far finta di non vederci
sono i nostri occhi che si guardano
che si parlano e sorridono.
Emozionati e pazzi.