Sintobiografia e sintoscritti di Luisa Goglio

goglioHo quasi 57 anni  e ancora non me lo spiego! Ma non ci sto male: non tornerei ai miei inquieti 20 anni.
Sono graphic designer per vivere, e vivo tra Brescia e Milano; scrivo in modo discontinuo, per fissare istanti di profonda commozione che spesso mi attraversano.
Mi piace trovare la poesia in ciò che è casuale, dimesso, prosaico, marginale. Quando posso cammino, ovunque: se penso a quanto si può camminare nel mondo mi passa ogni tristezza.

 

 

 

 

 

 

Questa sera

Se l’aria è calda e ferma
E immobile la foglia
Perfetto è il nero del merlo sul gradino
Perfetto il rosso del geranio
Scandito e lento il gesto
Di cercare le chiavi
Densa la rappresentazione della vita
In scena questa sera.

 

 

 

 

 

 

D. Linson

D. Linson

Quella strana idea d’amore

È nelle sere di cielo limpido e ventoso che si comincia a vedere più chiaro anche in sè stessi, e molto viene a galla, molto di poco pulito.
Si avvertono più crude le assenze – tu, dove sei? Ti avevo creato per restare ad abbracciarmi, come hai potuto disattendermi? – ma al tempo stesso sai che non è importante: quel dolore lì non fa più male, e se lo fa è una finta.
È una fessura sorda, riempita di lucidità e sensazioni nette, di abitudini nuove – sei talmente cambiata che hai deboli ricordi di ciò che eri. Aggrappata, era un buon aggettivo.
L’aggettivo di oggi è “vigile”, oppure “ricettiva”, nel senso di animale all’erta.
Ti scorrono risate nella gola, e subito dopo stringi i denti di paura o di rabbia, poi non puoi fare a meno di accarezzare un gatto.
Te ne fotti del senso, questo è il bello…
L’idea di direzione è sparita per sempre – qui, lì, là in fondo: segnali appaiono solo all’ultimo istante – credevi fosse un danno, sbagliavi, è il caos normale.
Così ti abbracci, nella sera ventosa, e in questo abbraccio molti sono riuniti, in quell’idea strana di amore che t’è venuta ora.
Così dici “ti amo” a tutte le benevole presenze che ti affollano e che ti invitano a vivere ancora, ancora ed ancora.

 

 

 

 

 

 

Respira invece di annaspare

Non sarà poi cosi tremendo
lo fanno in molti
e senza protestare
fa parte del progetto
per cui sei stato messo al mondo
tutto era messo in conto
l’orrore e la bellezza
la gioia e la mancanza
e la regola amara della fine.

 

 

 

 

L’inafferabile

Divertito lo spirito rimbalza
alla bella scoperta.
Non mi spaventa più l’inafferrabile
e il suo nonsenso
seduta lo contemplo.
Attendo tenue il fremito
del suo manifestarsi
in forme mai uguali
che mi lascia ogni volta indovinare.

 

 

 

 

Senza titolo

Serotonina
adrenalina
enzimi e ormoni
elfi volubili
dell’equilibrio psichico
e trascrizione chimica
di ciò che altrove nomino
le mie emozioni
umilmente assecondo
le vostre capriole
e mi dispongo al riso
ovvero al pianto
come al cielo di marzo
prescrive la natura.
Signori dell’umore
fatemi questa grazia
risparmiatemi almeno
l’emicrania.