Sintobiografia e sintoscritti di Patrizia Benetti

 

 

PATRIZIABENETTIFOTOFerrarese, scrive noir e horror.
Ha esordito nel 2012 con il libro “Racconti Neri” (Este Edition).
Molti suoi racconti sono presenti in antologie.
 

 

 

 

 

 

 

Oggi mi porto al mare
l’idea di libertà che ho dentro.
Mi brilleranno gli occhi
di celeste e turchino
respirerò a pieni polmoni
sentirò il vento tra i capelli
con te camminerò
sulla spiaggia deserta.

 

 

 

 

 

 

 

Elisir di lunga vita

La mattina appena alzata
datti appena na specchiata
guarda il mondo estasiata
Bevi vino rosso,
mangia frittata e insalata
fregatene di chi sparla
fai valere le tue idee: parla!
Cerca nuove mete
che curiosità e speranza siano la tua sete.
Viaggia con il corpo e con la mente
visita luoghi e leggi veramente
ama i tuoi cari
sono più importanti di mille danari
ama, vivi e perdona se puoi
e la persona più ricca sarai.

 

 

 

 

 

 

 

Fubitz

Fubitz

Godo l’armonia del silenzio

E i pensieri
sono liberi
di camminare
su morbidi
sentieri in fiore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poesia

Riflessione
sofferenza gioia
o malinconia
i suoi versi
lentamente
scivolano via.

 

 

 

 

 

 

 

 

Non ho più amore

Le tasche vuote
l’anima in subbuglio.
Stanca mi ridesto
vita senza senso.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho sconvolto i benpensanti

Basta poco per uscire
dalle loro ipocrisie
dai rigidi schemi mentali.
Una frase buttata lì
un sorriso ironico
e l’anatema arriva.
Fischiettando
me ne vado.

 

 

 

 

 

 

 

 

La fortuna gira non dona mai presta solamente.

 

 

 

 

 

 

 

Notte di cristallo

Le dita magiche della sera
dipingono questo cielo scuro.
Un manto nero avvolge
le ultime luci all’orizzonte
e il suo fascino inquieto
invade ogni cosa.
Anche il tempo sembra fermarsi
al suo comando.
L’inquietudine mi opprime.
Vorrei gridare ma nulla
può spezzare il silenzio
di questa impassibile
Notte di cristallo.

 

 

 

 

 

 

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Le mie battaglie

E vago in silenzio.
Edera abbarbicata
su muri abbandonati.
Solo il sibilare del vento
nella muta campagna.
La luna fugge dietro
lunghi rami spinosi.
Il nero assoluto
tinge la mia notte.

 

 

 

 

 

 

 

 

Rompi il mio silenzio

Muovimi il sole
che ho l’anima incastrata
tra i pensieri.
Dai, muovimi il sole
che ho perso
la dimensione del tempo.
Non so più
se stare fuori o dentro.
Mi struggo
per la mia vita silenziosa.

 

 

 

 

 

 

 

Pioggia

Picchietti tediosa su vetri appannati
ci fai prigionieri di pensieri annoiati.
Danzi beffarda su tetti supini
inzuppando le chiome degli alberi chini.
Sgorghi impetuosa da un cielo arrabbiato
prendendo a secchiate il passante avvilito.
Affili le grinfie nelle nuvole gonfie
e vieni giù lesta a guastarci la festa.
Per noi che sognamo con tutto il cuore
terre assolate e mandorli in fiore
invadente compagna
sarai alfin scalzata da un cielo azzurro
e da una calda risata.

 

 

 

 

 

 

 

I miei versi tristi

Li ho lasciati al vento.
Rincorro un raggio di sole.

 

 

 

 

 

 

 

Dipingo

Il mio mondo
con i colori
che possiedo.

 

 

 

 

 

 

 

Noi
Dal web

Dal web

 

Noi che viviamo
nella terra
e nello spazio
che lanciamo
messaggi
di minaccia
e di aiuto
con i nervi tesi
sguainando artigli
quando ci rilasseremo?
Occorre il tempo beato
di un abbraccio.

Prima classificata al "Sintoconcorso di Sintetizziamoci"

 

 

 

 

 

 

 

A Pascal

Altro che melodia, ragazzina bella.
Vieni qui che nonna ti racconta
di quando era giovane lei.
C’era la guerra e tanta miseria.
Quando suonava la sirena
eravamo tutti terrorizzati e
scendevamo giù nei sotterranei
e pregavamo che i bombardamenti
finissero. Poi la vita ricominciava
normalmente e si campava
con poco, una vita di stenti.
Ma eravamo solidali,
sempre pronti a sorridere
e a tenderci la mano

 

 

 

 

 

 

 

Sintorima

Aspetto col cuore
l’estate e l’amore
aspetto te che
devi tornare.
Finalmente!
Mi hai fatto penare.
Ti bacio. Sei stanco?
Siedimi accanto.
Hai fame?
Affetto formaggio
e salame.
Cucino verdure
per il mio amore.
Orsù è ora
di desinare
ma tu invece
ti sei messo
a russare!

Terza classificata alla gara "Le Sintorime"

 

 

 

 

 

 

 

Pigrizia

Pigrizia andò al mercato e i peperoni comprò.
Era quasi mezzogiorno quando a casa ritornò.
Aveva male ai piedi e le scarpe via scaraventò.
Attinse l’acqua, accese il fuoco ma dopo un pò
si addormentò. Ahi ahi Pigrizia, il pranzo bruciò
e a bocca asciutta lei restò.

Terza classificata alla sintogara "Le tre parole"