Sintobiografia e sintoscritti di Bruna Anzalone
ùNata 50 anni fa nel “Plat Pays” dove sventolano colori di diverse bandiere. Continuamente attratta dalla bellezza in tutte le sue sfumature, prediligendo quella dell’animo umano; capita ogni tanto che scarabocchi dando inchiostro a semplici pensieri.
” … Penso a me, a voi nelle vostre case in un domenica come questa .
Dove tutto può essere assoluzione d’una primavera che accarezza ancora piedi… “
A Sinte
Sinte, fiore bianco
Riflette i nostri colori
Ogni sfumatura del momento
Il nostro io,
Pane fresco del mattino
Vino maturo da sorseggiare in piazza grande
Una crescita condivisa.
In occasione del primo compleanno di Sintetizziamoci
Mentre dormi, nell’estate, io ti parlo
Sono appeso ad un filo di ragnatela
Maestria del tuo amico che gira per casa
Ti guardo
” Quanto sei bella ”
Lucida la tua pelle di marmo
Gambe aperte alla notte dell’estate
Schiena da farci cavalcare gli angeli
Abbracci il tuo cuscino per sentirmi più vicino
Pulso altrove , diversamente dal solito
Magari adesso mi darai ascolto
Chissà se avrò una nuova opportunità
Ti do consigli che non ascolti mai
Batto dentro di te senza mai una risposta
Mestiere difficile il mercante di luce
Impossibile cancellare il tuo nome dal mio
Fammi splendere nella tua anima ribelle
Smettila di perderti nei meandri dei tuoi tortuosi pensieri
Pezzi di vetro sono i tuoi occhi ora
Cola il rosso sulle lenzuola mentre piangi
Tortura alla vita la tua
Un sole senza ombre.
Un mare senza schiuma ti attende se solo lo volessi
Lascia perdere quel valzer di parole mancate
Dai retta ad un piccolo cuore che batte solo per te
Fammi tornare nella tua carne dove ti posso rendere immortale.
Fatti dare un morso
In quell’ angolo della sera
Capriccio delle stelle
Nell’incrocio d’una ruga
Sensibilità del nervo
che porta piacere
Fatti dare un morso
nella voglia di te che mi assale
senza paura del domani,
dono in un racconto di fiabe.
Fatti dare un morso,
nello sfiorar le labbra
dove il grano prende il suo profumo
Leggero e delicato, forte ed insano.
Fatti dare un morso,
leccandoti il cuore,
nel “ti amo” del mattino.
Un circo di vita, solo per gioco, solo per l’effimero.
Fatti dare un morso,
mentre mi fai l’amore,
tra la folla urlante di poesia.
Ti prego, dammi un morso… che dopo tante cazzate,
posso anche svegliarmi.
Il tempo dei perdenti
Sempre con le valigie in mano
Sbattuti da un angolo all’altro della strada
Non trovano la soglia di casa
Come palline magiche rimbalzano
Custodiscono magie a mani sconosciute
Viaggiano nelle tasche dei passanti
Ne conoscono i segreti
Bevono lacrime da stendere al sole
Poi, gettati dalla noia, con un colpo di vento tornano nella tana
guardando il mondo con occhi altrui
Un valzer tutto loro
Un valzer perduto
Gioco di palline colorate.
Confesso
Confesso d’aver bevuto in un calice d’ illusioni bruciandomi le labbra.
Seminato gocce di sangue in un terreno arido.
D’aver fatto casa nel deserto
Combattuto battaglie di sabbia senza acqua.
D’aver strisciato come serpente per la sopravvivenza.
Raccolto fiori in un campo infinito senza dire grazie.
Sprecato tempo per inutili imprese.
Baciato il credo dell’amore e averlo rinnegato.
Limonato con la luna in angolo di strada.
Accorciato gonne nell’utopia del domani.
Confesso di camminare a testa bassa
nella pigrizia del guardarmi intorno.
Io confesso… e mi confesso nell’abbraccio della notte
facendo pace con la mia bassezza.
Io viaggio
Colleziono brani
Note cristalline
Li tengo in serbo per una notte d’estate
Nuda di carne raggiungerò il mare
Acque dell’ eterno
Liquido di placenta, fluido di mani
Lascerò cuore frastagliato, xanax su sabbia bagnata
Camminerò sulle acque dell’ infinito sapere
Passo leggero nell’alba dei tempi
Lennon canterà ancora la mia Woman
Fatica per la completezza
Melodia d’una ricerca
Mare femmina mi partorirà nell’ alto blu
Miracolo di vita che non solo respira.
A Pascal
Il profumo del pensiero
Non c’è giorno.
Non c’è notte.
Parole lanciate nell’ alto,
senza il profumo del pensiero.
Invade lo spazio con tutta la sua fragranza.
Sterpaglie del deserto prendono la via,
per l’oasi vicina.
Nubi gentili ammorbidiscono spine.
Il volto riprende colore.
La delicatezza del suo volo irradia.
Piume annunciano l’arrivo.
Mandarino d’inverno , fico d’estate.
Nati dalla stessa madre nello stesso istante.
C’è musica
C’è musica…
che mi porta in quel tuo sguardo furtivo.
Il mio implorare…
Mi lascio addentare,
quanto può essere crudele il sorriso
di chi ha già deciso!
Impossibile scappare
da volontaria trappola.
Cielo non può niente,
denti affilati hanno
le tue labbra
e tentazione è il calore.
Inutile correre verso il ruscello,
da dove nasce favola.
Viva la vita
Spalmò
di rosso ciliegia i capelli
Come labbra da mordere
nella notte
Dichiarando guerra
al cuore spento
Raccontami ancora dei colori
Dei colori scelti per finire il tuo dipinto
Di quelli nascosti dietro la tela nell’attesa del domani
Del canto del Mago che mescola ancora
Del pentolone che scotta mentre mette al mondo sfumature
Delle colorate bolle effimere del loro tempo
Del passaggio invisibile delle farfalle nell’azzurro bagno.
Raccontami ancora dei colori che non vesto mai
Ma tolgono il grigiore negli occhi degli amanti
portando via tempesta
Raccontami ancora e ancora.
Il mio sorriso ti segue.