“Viaggio ad ovest” Marina Lorena Costanza
Alle mie spalle lasciavo un cielo nero.
Il sole era un ricordo o solo un’illusione della sua esistenza, al momento coperta da dense nuvole minacciose.
Guardavo lontano , giù verso ovest , dove l’immensa distesa della prateria si lanciava verso l’ignoto. Grovigli di erba secca come palle rotolavano, spinte dal vento che veniva dal nord.
Un brivido di freddo mi sali’ su per la schiena e trasalii quando mi accorsi che non vedevo la mia ombra. Mi sentivo così sola.
Avrei voluto essere un cavallo per correre senza meta fino a stancare il corpo per poi addormentarlo senza pensare; invece i pensieri mi cavalcavano dentro, andando alla ragazza timida e introversa che ero stata e alla donna triste e complicata che ero diventata.
La consapevolezza di non riuscire a vivere senza un uomo accanto e la scelta di un compagno ogni volta sbagliato, mi rendeva insicura e sofferente.
Così adesso intraprendevo il viaggio verso l’unica e sola vita che mi apperteneva, per ricondurla a me.