“A volte una voce” Marina Lorena Costanza
“Ho disimparato a nuotare, il respiro è corto. Mi lascio andare alle correnti.
Voglio dimenticarmi”
A volte una voce
Così mentre il fiume scorre gelido provo a chiudere gli occhi. In una sorta di trance vedo le immagini della vita scorrere. Cancello scene a mio piacimento, rivedo quelle ho dimenticato, do loro un significato che di per sé non è importante. Visualizzo un nuovo film, che non è più la mia vita. In sottofondo il rumore dell’acqua che scroscia sui tondi e levigati sassi pare conciliare una serena meditazione. Il battito del cuore più forte si fa presente e mi avvisa che comincio ad avere paura. Senza alcuna volontà l’acqua penetra nel naso e mentre sale su nelle coane brucia. Consapevole resisto ma quando la vita chiede respiro, apro la bocca. Bevo e presto annaspo . Ordini superiori mi ricordano, ora, di muovere le braccia che non hanno voglia di rispondere. Mi concentro sulla grande luce bianca che in lontananza si avvicina mentre io stessa la rincorro. Sono leggero, ho caldo ed è un piacere; mi lascio trasportare. D’un tratto qualcuno mi chiama, sento forte il nome. Tentenno , forse non è il mio.
Poi la luce si fa buio e il dolce andare diventa ruvido contatto.
Terzo classificato alla Sintogara "Conosco di me ciò che so di te - Aperture a confronto"
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