Sintobiografia e Sintoscritti di Daniela Cappanari

 

Sono nata a Porto S.Giorgio (AP), vivo a Montesilvano Spiaggia (PE), sempre stesso mare. Sono un’insegnante di Scuola dell’infanzia e amo molto il mio lavoro. Sono sposata da tantissimi anni, ho due figli e tre splendidi nipoti. Scrivo poesie da quando avevo otto anni, soprattutto poesie per bambini. Non ho mai pubblicato niente. Mi piace camminare e leggo molto, di tutto. Detesto i luoghi affollati, soprattutto gli ipermercati e stare al centro dell’attenzione.
 

 

 

 

 

 

 

Amo il mio disordine. Solo i cuori pigri sono ordinati.

 

 

 

 

 

 

 

Dal web

Possa il cielo
aver pena
di noi stelle perdenti
E farci vivere
ancora
negli occhi ridenti
di un bambino
nato a primavera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vita

Curo pazientemente
una ferita
d’origine ignota
La chiamano vita

 

 

 

 

 

 

 

Nudo rosso (1957)

Incanto

Nello scorrere lento
del tempo
Stirando le membra
Fissando
il sole fino a quando
si perde
nell’implodere del colore
La mente
non ha più ragione
Solo il corpo
che assorbe il calore
e lo tiene
come fosse amore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Senza titolo

Ci saranno giornate
più belle di queste
Mangerai di nuovo
sogni con patate
Nuvole arrotolate
ad un filo di vento
E sarai contento
di aver tenuto duro
di non aver cancellato
la tua impronta sul muro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiara Patruno

Chiara Patruno

Niente più come prima

Il caffè bollente
le scotta le labbra
Una sola tazzina
Niente sarà più
come prima
Sulla tavola
i resti della cena
Niente sarà più
come prima
Dovrebbe
Lavarsi i capelli
ma ora no
Magari domattina
Sta lasciandosi
andare
Niente sarà più come prima

 

 

 

 

 

 

 

Il mio cuore

Ho il cuore così grande
che quelli che entrano
ci si perdono
Così grande
che a volte mi sembra
che non ci sia nessuno

 

 

 

 

 

 

 

La pena che provo per te

Apre una nuova crepa
nella diga di cemento
Domani sarà
un’altra ruga sul volto.

 

 

 

 

 

 

 

Gli occhi della notte

Ti cerco ancora
negli occhi scuri
della notte
Ma hanno lo sguardo
freddo, come il tuo

 

 

 

 

 

 

 

In principio era il verbo

Poi venne il soggetto
E fu quello,
a cambiare tutto!

 

 

 

 

 

 

 

Senza titolo

S’apre di nuovo dentro
il biblico mare
Lascia passare
l’esercito del dolore
Si richiude
su un cuore
che non sa nuotare

 

 

 

 

 

 

 

La candela

Non si accende
Non ha lo stoppino
La metterò al sole
per darle la forma
che mi pare
Per ora è solo cera
e quel che c’era
non vale

 

 

 

 

 

 

 

Noi che non sappiamo chiedere

È quando abbiamo bisogno di tenerezza, che diventiamo irritanti!

 

 

 

 

 

 

 

Facciamo un gioco?

Scambiamoci i sogni. Magari riusciamo a capirci.

 

 

 

 

 

 

 

Marzo

Le piogge di marzo
si portano dentro il rancore
di un inverno che non vuole finire

 

 

 

 

 

 

 

Tra il dire e il fare
Chiarasole

Chiarasole

 

 

Tra il dire e il fare
c’è sempre qualcuno
da dimenticare
un debito da pagare
un sogno da seppellire
Tra il dire e il fare
ci sono parole
da capire
altre che non riesci
nemmeno a pronunciare
Tra passato e futuro
c’è un fragile muro
quasi trasparente
Un misero stagno
in cui annega il presente