Sintobiografia e sintoscritti di Daniele Pennuto

DANIELE PENNUTO

Daniele Pennuto nasce a Siracusa il 31 Marzo del 1963,inizia a scrivere da giovanissimo, i suoi primi scritti alla fine degli anni 70 hanno a cuore le persone di colore,egli presta infatti molta attenzione a quello che succede nel Sud Africa,vivendo tutto ciò con molta passione. Ama tutta la musica nera, Blues, Jazz e Spirituals. Negli anni continua a scrivere sempre sulle minoranze etniche ma presta anche molta attenzione al mondo degli anziani, un mondo verso cui nutre profondo rispetto. Cosi come nutre profondo rispetto per i bambini e le donne. Negli anni a venire scriverà anche brani poetici a difesa degli immigrati.
E’ anche appassionato di Teatro, Fotografia e Cucina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

” … Quando capì come si percorreva la strada della vita, capì pure che era giunto alla fine di quella strada… “

 

 

 

 

 

 

 

A mio padre

Mano nella mano.
E quando la perduta giovinezza,
volerà via e mi vedrai,
stanco, e curvato,
lungo la irta strada della via,
oh figlio mio, solo non mi lasciare.
Cammina con me,
mano nella mano,
e portami tu,
sin dove la terra finisce,
il mio dolore lenisci
con un sorriso,
e quando una lacrima scivolerà
lungo il mio viso,
posa su di esso
la mano tua,
la Vita,
che mia non era,
a Dio ritornerà,
ed il mio cuore ti sorriderà.

 

 

 

 

 

 

La barca dei disperati

Ho visto cose che voi umani conoscete bene, ho portato nel mio grembo, la vita, la morte, il dolore, la gioia, la speranza, l’illusione. Ho visto uomini contro uomini, ho visto morire bimbi,giovani,anziani. Ho visto morire donne gravide, ho visto partorire donne, ho visto morire bimbi appena nati, ho visto corpi straziati, ho visto cadaveri gettati, ho visto gli scafisti ridere, e le madri, mogli, mariti, figli, piangere disperati.

 

 

 

 

 

 

 

Dal web

Dal web

Se fossi D’io

Se fossi poeta, amerei come
ama il mio cuore,
Se fossi poeta,
amerei tutta la gente
Se fossi poeta,
vivrei d’arte della mia mente.
Se fossi poeta,
donerei amore a tutte quelle
persone che hanno dolore.
Se fossi poeta,
darei carezze a miliardi di persone.
Se fossi poeta,
vorrei avere tutti
i bimbi del mondo
al mio fianco e parlare loro
solo d’amore.
Se fossi poeta,
leverei la fame nel mondo.
Se fossi poeta,
leverei le malattie del mondo.
Se fossi poeta,
vorrei sempre far sorridere
tutto il mondo.
Se fossi poeta …
ma sono “D’io”
ed ho altre cose da fare.