“… 48, forse 50” Giovanni Maria Cagnes
17/08/2015 da vittorialices
Lame dorate trapassanti che ci illuminano i corpi,
lasciano in te fili sottili da candido quaderno,
ove io possa scrivere in bella calligrafia liriche smaniose,
dove ogni punto sulla tua pelle non è punto,
ma virgola bruna, affinchè io oltre possa continuare.
Lame d’argento dal filo sottile impregnato di rosso
vanno a squarciare lo scudo avveduto senza blasone,
lasciano segni invisibili, poco indelebili, sulla mia pelle,
entrano e invadono senza assediarsi, fanno dimora
e accendono fuochi che io non riesco a placare.